NUOVE USCITERECENSIONI

Elvenking – Reader of The Runes – Rapture

Prosegue su territori più oscuri il viaggio degli Elvenking, che a quattro anni di distanza dal primo capitolo della trilogia dedicata al “Reader of The Runes”, sono pronti a farci immergere in ambientazioni più cupe e malvagie, attraverso il secondo album della storia, dal titolo “Reader Of The Runes – Rapture”. Proseguo di un progetto decisamente ambizioso, che in questo nuovo capitolo, parallelamente alla storia raccontata, molto più nera e drammatica, ci presenta una band che esplora territori più heavy, ma non per questo meno epici o melodici, riuscendo, come sempre, a trovare un perfetto equilibrio tra parti aggressive e melodia, tra echi epici e richiami folk, in un mix unico che solo il gruppo italiano riesce ad esprimere con una qualità pressoché costante, anzi alzando l’asticella album dopo album. Le attese per questo secondo capitolo erano perciò alte, abituati da Aydan e compagni ad imbatterci sempre in lavori di livello, come lo è stato il primo capitolo di questa epica ed emozionante storia.

Impossibile non lasciarsi trascinare in apertura da “Rapture”, una title track che meglio non poteva introdurci alla seconda parte del viaggio. Nei suoi sei minuti riesce a toccare tantissimi aspetti sonori e musicali che si svilupperanno poi parallelamente lungo tutto l’arco dell’album, senza mai annoiare, anzi, conquistando l’ascoltatore nota dopo nota in un crescendo epico e magniloquente. Un perfetto singolo di lancio, seguito a ruota da “The Hanging Tree”, esplosione heavy forgiata su riff taglienti ed una sezione ritmica tiratissima (impreziosita dal ritorno di Symohn alla batteria), un brano capace di essere allo stesso modo complesso e lineare, per una combo iniziale da togliere il fiato. Ci si sbilancia invece sul lato melodico con la successiva “Bride Of Night”, che vede la partecipazione di Heike Langhans, ex cantante dei Draconian, in un brano che sviluppa un ritornello arioso ed accattivante. Si apre su linee ritmiche molto marcate tra ventate di richiami folk “Herdchant”, che appassiona con il suo ritmo marziale. Più diretta ed heavy è “The Cursed Cavalier” che si apre in maniera decisa nel chorus di accompagnamento, contrapponendosi con la velocità e l’atmosfera oscura di “To The North”, che ci presenta un lato degli Elvenking ancora più cupo ed energico. Un brano che in tutto il suo sviluppo ci presenta comunque una notevole varietà di sfumature sonore, alternando parti con velocità sostenuta ad intermezzi più sussurrati.

Riff, cori e giri di basso introducono “Covenant”, che è un brano anch’esso dalle atmosfere cupe, enfatizzato dai numerosi cambi di ritmo. Totalmente differenti sono le atmosfere di “Red Mist”, che parte come una ballata semplice quanto incisiva ed evocativa, perfetto intermezzo dove i ritmi rallentano in maniera decisa, salvo poi aumentare i giri e trasformarsi in una cavalcata folk particolarmente emozionante. Folk che finalmente ritrova la sua dimensione protagonista ed in primo piano in “Incantatios” dove la band si libera e ritrova quei sentieri così personali che le sono da sempre appartenuti, per un brano che non disdegna comunque qualche apertura a parti più heavy. In chiusura, “An Autumn Reverie” un’altra cavalcata metal ben eseguita, in perfetto stile Elvenking e la conclusiva “The Repentant” che porta a compimento questa seconda parte del concept in maniera ineccepibile, racchiudendo in sé tantissimi elementi di varietà e cambi di ritmo. Un brano da ascoltare più volte per catturarne le numerose sfumature sonore frutto di un songwriting mai banale e particolarmente ricercato.

Il secondo capitolo sulla divinazione delle rune è incredibilmente vario, e ci consegna una band all’apice dell’ispirazione e nel pieno della propria maturità. Maturità e consapevolezza che portano ad un processo creativo capace di raggiungere vette altissime, rasentando l’eccellenza. In questo “Rapture” si sviluppa maggiormente, per esigenze narrative, quell’atmosfera più cupa ed oscura che comunque la band ha già toccato in passato nella sua particolareggiata discografia, e riesce a padroneggiare in maniera eccelsa. Dosando sapientemente le parti melodiche, che rimangono sempre un must per la band, e gli inserti folk che a tratti sono di base e di accompagnamento, e a volte invece risplendono in primo piano, portando luce dove prima vi era buio e creando quel meraviglioso contrasto sonoro che è parte integrante e caratteristica principe del sound degli Elvenking. Si dice spesso, a buona ragione, che durante un viaggio non è importante la destinazione, quanto invece cosa si prova lungo il tragitto. E gli Elvenking sono sapienti accompagnatori da tantissimi anni di questi variegati e mistici percorsi, prendendoci per mano e guidandoci tra le mille emozioni che le ambientazioni, le storie, i testi e le melodie riescono a creare. Ancora una volta, orgoglio tricolore di un’eccellenza in musica anche in una prova così ambiziosa e difficile.

Tracklist:

01. Rapture
02. The Hanging Tree
03. Bride Of Night
04. Herdchant
05. The Cursed Cavalier
06. To The North
07. Covenant
08. Red Mist
09. Incantations
10. An Autumn Reverie
11. The Repentant

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