Half Album
NUOVE USCITERECENSIONI

NOFX – Half Album

So I’m on my way to redemption
And I’m hoping to be forgiven
I’m really so fuckin’ sorry
But first I’m gonna throw myself the best detox party

Ne valeva la pena? Spendere 5 anni per completare le cinque canzoni peggiori del mio doppio album? È stata una buona idea dedicare così tanto tempo ai più deboli della cucciolata? È stato un errore scrivere una canzone che parla di quanto io sia arrogante? Penso che le risposte a queste domande retoriche potrebbero essere all’interno di questo mezzo album… Ma lo dubito fortemente.

Nonostante per lui si avvicinino i 60 anni, da queste parole possiamo tranquillamente affermare che Fat Mike rimane ancora oggi il punk rock fatto a persona. Perché se l’essenza di questo genere, di questa cultura è l’assenza di regole, loro hanno dimostrato, sempre, nei loro 40 anni di carriera, di non adeguarsi mai ad alcun canone, di seguire la propria strada. E siccome parliamo di una band che ha fatto della schiettezza spudorata la propria bandiera, possiamo esprimerci più semplicemente così: i NOFX hanno sempre fatto un po’ quel cazzo che avevano voglia di fare, punto.

Quando tutti firmavano per le major, loro non l’hanno fatto. Quando tutti ricorrevano ad eufemismi e temevano la censura, loro sceglievano come artwork un fotomontaggio di Tammy Faye che possedeva Jim Bakker. Quando tutti facevano album di punk rock vero, coerente, con un sound solido e fedele alle radici, loro pubblicavano dischi sconclusionati, facevano parodie jazz di classici dell’hardcore. Quando tutti si sono adeguati alla modernità e si sono messi a studiare, loro hanno continuato a suonare come quando erano ragazzi, cioè da schifo – parole di Fat Mike stesso.

Ora i losangelini sono prossimi allo scioglimento – vogliamo crederci, dai – e tra una data e l’altra dell’impegnatissimo final tour che stanno svolgendo, ci regalano ancora qualche uscita: “Half Album”, ovvero 5 tracce escluse dai due precedenti lavori (“Single Album”, 2021, e “Double Album”, 2022). A detta del frontman queste erano le canzoni peggiori: ha ragione? Forse sì, avrebbero sfigurato tra le altre tracce in effetti. Ma sono brutte?

La traccia d’apertura ricorda un po’ il rock wagneriano di Jim Steinman: “Fake-a-Wish Foundation” è una breve ballad guidata da un pianoforte delicato, contrapposto alla sgraziatissima voce di Mike che racconta di come un certo Brett ha fregato tutti i punk. E la frode di cui sono vittime diventa motivo di vanto, in pieno stile NOFX.

“I’m a Rat” è di nuovo familiare in qualche modo: non per il sound tipicamente melodic hardcore della band, bensì perché abbiamo potuto sentirla già un anno fa, pubblicata dagli Hi-Standard. Forse ora i californiani hanno deciso di pubblicare la propria versione in tributo alla band giapponese, che proprio l’anno scorso ha perso il batterista Akira Tsuneoka. E quale tributo migliore di 2 minuti di martellate sul rullante di Smelly, contornate da un video super scorretto dei due topolini Disney? Tuttavia, anche stavolta la conclusione è su toni un po’ malinconici, quasi a doverci ricordare che siamo davvero vicini alla fine di tutto.

“The Queen Is Dead” è di nuovo un’auto-cover di Fat Mike, presente nel suo album solista “You’re Welcome” (2019). Qui però la chitarra pizzicata occupa solo i primissimi versi, esplodendo di colpo in una sfuriata punk, che riesce a comunicare comunque il dolore per la perdita della cara amica Naja.

La canzone sull’arroganza accennato prima è senza dubbio “The Humblest Man in the World”: la velocità viene abbassata e il sound è più solido, più quadrato e vicino ai Bad Religion. L’arrangiamento è più rifinito, si distinguono bene le chitarre di El Hefe ed Eric Melvin – che offre pure un piccolo assolo –, le loro voci rafforzano quella principale ma rimangono comunque staccate e riconoscibili. Ottimo lavoro anche da parte di Fat Mike al basso, che offre qui forse la miglior linea del disco.

Si chiude con “The Last Drag”, un’epica suite che cerca di racchiudere un po’ tutti i NOFX in 6 minuti: la velocità e il ritmo del pezzo percorrono una sinusoide, spesso irregolare e che, per citare proprio questo testo, non ha senso per un matematico. C’è il sesso, c’è la droga, c’è l’ironia ma anche la sincerità che hanno contraddistinto questi 4 musicisti per più di 30 anni.

Con questi quasi 15 minuti di musica, i NOFX ancora una volta non mancano di offrirci punk di qualità e di farci ridere per tutte le cazzate che sparano. E per fortuna, non è finita qui: la band ha in programma ancora un paio di uscite prima della fine, “Everybody Else Is Insane” e “NOFX: A-Z”, di cui però non sappiamo ancora la data di rilascio. Non ci resta che recarci al Carroponte il mese prossimo e goderceli dal vivo ancora una volta (per chi è fortunato, anche due).

Tracklist

01. Fake-a-Wish Foundation
02. I’m a Rat
03. The Queen Is Dead
04. The Humblest Man in the World
05. The Last Drag

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