baroness stone album artwork 2023
NUOVE USCITERECENSIONI

Baroness – Stone

A quattro anni dal precedente “Gold&Grey” tornano i Baroness con “Stone”, quinto album in studio ma anche primo con una formazione identica al disco predecessore e, cosa ancor più inedita, primo con un titolo non dedicato a un colore.

Già dal primo ascolto appare chiaro che “Stone” non sia un album facile: nato durante la pandemia, esprime tutto il disagio e la sofferenza di quel periodo ma anche il fortissimo desiderio di cambiamento e di rinascita che solo un momento del genere può generare in una persona, tanto più un artista. Chi conosce i Baroness sa che il loro è un vero e proprio signature sound e la loro firma inconfondibile è ampiamente presente in tutte le 10 tracce di “Stone”. Ma, come si diceva all’inizio, non è un album immediato, anzi è immensamente diversificato e necessita di più ascolti per entrare davvero al suo interno e godere di ogni sfumatura.

Il primo singolo “Last Word” è una delle poche parti che rispecchia la comfort zone della band, ma col suo riff ossessivo e potente sembrava aver già tracciato la rotta, riprendendo molto del predecessore “Gold&Grey”. Tutto cambia nel resto dell’album: il quadro tracciato dai Baroness è oscuro e sanguigno, fatto di chitarre che si rincorrono come nell’altro e più rappresentativo singolo “Beneath The Rose”, ma soprattutto di linee vocali di grandissimo impatto. Si vede ancora di più e finalmente la mano della chitarrista e seconda voce Gina Gleason, ormai un elemento fondamentale per il nuovo corso della band: nella monumentale, contorta “Magnolia” vediamo come l’intreccio delle voci e delle chitarre si fonde alla perfezione in un continuo crescendo, quasi prog e dimostra come ormai anche Gleason faccia parte al massimo del lavoro compositivo, sempre col supporto di una devastante sezione ritmica.

Brani come “Anodyne” o “Choir” presentano dei Baroness più maturi, che giocano sui riff più potenti per sprigionare una carica creativa inedita e crescono ascolto dopo ascolto, denotando grande ricercatezza e desiderio di sperimentazione. “Under The Wheel” è un altro pezzo molto rappresentativo dell’album: con i suoi oltre 6 minuti ha tutto il tempo di crescere, mutare, passare da un intro delicato e ambient al puro stoner.

In 20 anni esatti di carriera i Baroness hanno cambiato molte forme, non solo a livello musicale, tanti episodi hanno ridefinito l’anima di questa band che porta avanti senza fermarsi mai il proprio desiderio di fare musica. Sicuramente “Stone” spiazzerà l’ascoltatore medio della band, potrebbe anche non piacere del tutto ad un primo ascolto, ma è necessario grattare la superficie di questa “roccia” ed addentrarsi dentro un sound complesso, intricato come una foresta di rovi, che graffia e spezza, stratificato proprio come il materiale da cui prende il nome.

Tracklist

01. Embers
02. Last Word
03. Beneath the Rose
04. Choir
05. The Dirge
06. Anodyne
07. Shine
08. Magnolia
09. Under the Wheel
10. Bloom

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