Band a vocazione internazionale quella dei Calligram, di stanza a Londra e con membri provenienti da Brasile, Francia, Italia e Regno Unito. Dopo il debutto del 2020 “The Eye Is The First Circle”, un ibrido black/hardcore dai testi profondi e ricercati, il quintetto, anche in virtù del solido sostegno della Prosthetic Records, aggiunge al proprio curriculum un nuovo opus che cerca di uscire dalle strette di una proposta già a rischio sclerotizzazione. Se l’esordio impressionava per un’energia distruttiva da manuale, ma forse sin troppo prevedibile e monocorde nella sua corrosiva declinazione, questo “Position | Momentum” tenta di tener fede a un titolo ispirato alla fisica quantistica, suggerendo, tanto sul piano narrativo che musicale, una volontà di esplorazione ad ampio raggio, capace di sfuggire agli abituali cliché di genere.
Supportato in cabina di regia da due decani del settore quali Grant Berry e Russ Russell, responsabili di un lavoro produttivo pressoché perfetto, con ciascun dettaglio inserito al posto giusto per splendere di riverberi e ambigue radiazioni, il gruppo asperge i pezzi di una coltre atmosferica che, a tratti, flirta con l’ambient e lo sludge, posizionandosi neanche così lontano dalle evoluzioni emotive del collettivo della Church Of Ra, specialmente Amenra, Oathbreaker e ultimi Wiegedood. Certo, malgrado la base resti la medesima dello scorso platter, un metallo nero gelido ed elementare spesso sfregiato da ritmiche in D-beat, appare palese come l’insieme si sbilanci verso territori vicini alla galassia post, soprattutto grazie a quegli obliqui incastri di ferina urgenza e riflessiva tragicità che ne caratterizzano la fisionomia.
Le acide urla di Matteo Rizzardo, autore di liriche tese a svelare gli arcani del Caos e audacemente vergate in una lingua madre sibillina e ricercata, sigillano a fuoco canzoni che, tra le maglie di una texture sonora caustica e cupa, lasciano trapelare cinematici balenii di luce e di respiro. Le tenui, eppur maestose orchestrazioni di “Sul Dolore” e “Frantumi In Itinere”, le chitarre pulite e contemplative di “Eschilo”, la natura drammaturgica di “Tebe”, il malinconico interludio “Per Jamie”, la tromba à la Miles Davis di “Ostranenie”, l’orecchiabile taglio punk di “Ex-Sistere”, il crescendo triste e ipnotico di “Seminario Dieci”, costituiscono le prove inoppugnabili delle migliore apportate dalla formazione in termini di dinamica e variazioni.
Peccato che, qualche volta, la brama di assorbire influenze esterne, in particolare dal mondo jazz, conduca a dei risultati meno convincenti, quasi a cercare il colpo a sensazione il cui esito fa pensare a degli imberbi Imperial Triumphant o a dei White Ward di seconda mano. Benché i Calligram, dunque, necessitino ancora di una generale limatura, oltre che di una maggiore lucidità sullo stile definitivo da intraprendere, vista la molta carne messa a cuocere, il loro “Position | Momentum” resta un buonissimo album, intenso e coraggioso. Di tempo per maturare c’è n’è in abbondanza.
Tracklist
01. Sul Dolore
02. Frantumi In Itinere
03. Eschilo
04. Tebe
05. Per Jamie
06. Ostranenie
07. Ex-Sistere
08. Seminario Dieci