Pete Doherty ha affermato durante un’intervista con NME che crede di non riuscire a guardare nuovamente il documentario sulla sua vita “Stranger In My Own Skin”. Il cantante ha affermato di aver trovato il film “piuttosto pesante” da guardare, poiché si concentra sul suo passato di abuso di droga e sul suo rapporto con la fama.
Il documentario è stato girato e diretto dalla moglie di Doherty, Katia DeVidas, una musicista che suona anche in una delle band di Doherty, i The Puta Madres. DeVidas ha girato più di 200 ore di filmati “intimi” ed esclusivi che in alcuni punti descrivono in dettaglio Doherty “che si tuffa negli abissi della dipendenza all’apice della sua popolarità”.
Alla domanda su come ci si sente a vedere la sua vita raccontata in un documentario Doherty ha detto: “È piuttosto pesante guardare un sacco di quelle cose, ma erano tempi diversi”. Il cantante ha poi aggiunto che ormai è calato il sipario su quella parte della sua vita, aggiungendo:
Mi sento ancora davvero legato a quel ragazzo lassù sullo schermo. Vedo che sono io, ma non credo che sarò in grado di guardarlo di nuovo, a dire il vero.
Carl Barat, suo compagno di band nei The Libertines, ha confermato di aver visto anche lui il documentario e che anche lui lo ha trovato impegnativo e difficile da guardare.