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Satanic North – Satanic North

A leggere la line-up dei Satanic North, formazione nata nel 2019, sembra quasi assodato reputarli per due quarti un supergruppo: mentre, infatti, alla voce e alle chitarre troviamo rispettivamente i misteriosi Von Occult e Skomorokh, alla sezione ritmica, dietro gli pseudonimi di IIT Caprae e Abyssir, spiccano il bassista Petri Lindroos e il drummer Janni Olavi Parviainen, entrambi in vacanza dagli impegni con gli Ensiferum. Certo, ad analizzare monicker e nomi d’arte, stereotipi che strappano qualche innocuo sorriso, non costa molta fatica immaginare quale genere musicale suoni la band, a maggior ragione se si ha anche la ventura di acquistare la confezione digipack di “Satanic North”, che, una volta aperta, può formare la figura di una croce capovolta. Il debutto dei finlandesi, dunque, trasuda quasi da ogni poro black anni ’90, chiaramente di scuola scandinava e intriso di liriche di carattere occulto la cui profondità filosofico/esoterica è pari al volume d’acqua rinvenibile sulla superficie desertica del Gobi. Cliché, come il panda-paint che campeggia nelle foto promozionali, in grado, comunque, di suscitare quel sentimento nostalgico necessario per comprendere appieno le finalità di determinati album. E, tutto sommato, attizzare curiosità.

Al di là degli aspetti esteriori, bisogna ammettere che il combo di Helsinki riesce a servire il Logos Nero con un entusiasmo e un ardore tali da far arrossire coetanei e colleghi attempati, un’osservazione forse proverbiale, che, in questo caso, però, calza davvero a pennello, vista la potenza sprezzante dei dieci brani della tracklist. L’esperienza e la scelta di una produzione organica a abbastanza nitida, che non si preoccupa molto di restituire le atmosfere di un’era specifica, bensì di rendere udibile l’esperto lavorio dei singoli strumenti, ponendo addirittura il basso spesso in primo piano, completano il quadro di un album impeccabile dal versante professionale e per certi versi sorprendente a livello puramente musicale.

Con in testa e nel cuore lavori del calibro e della storia di “Battles In The North” e “The Secrets Of Black Arts”, l’act finnico esibisce delle fucilate come “War”, “Hatred And Blasphemy”, “Behind Inverted Cross”, che  intersecano melodie gelide e blast beat esplosivi, un trionfo di deflagrazione diabolica che rivolge lo sguardo ai Mayhem quando si tratta di prendere fiato, attraverso arpeggi infernali modello “Freezing Moon” (“Village”) e ritmiche marziali memori dell’umore apocalittico di “Grand Declaration Of War” (“Arise”). Il songwriting, però, si rivela piuttosto permeabile ad alcune concessioni intra ed extra moenia, implementando arie sinistre che strizzano l’occhio sia ai Necrophobic (“Four Demons”) sia ai Burzum di “Hvis Lyset Tar Oss” (“Vultures”), stimoli di provenienza locale “Wolf”), crepuscolari venature simil-progressive di area Watain (“Kohti Kuolemaa”), palesi allusioni a Motörhead e Venom con tanto di solo classic metal a metà strada (“Satanic North”). Variazioni minime, s’intende, che contagiano lo stesso singer, il cui screaming, dal pitch così alto da risultare in qualche punto persino fastidioso, lascia qui e là lo spazio a un timbro vocale più grave – e opportunamente effettato.

Al di là delle apparenze, dunque, “Satanic North” si rivela, considerato il contesto, un buon disco, tagliente nei suoni e cupo nelle atmosfere, che recupera principalmente, ma non in via esclusiva, la lezione di Immortal e Dark Funeral vecchia maniera, creando un ponte tra Norvegia e Svezia gradevole da percorrere, magari in compagnia di qualche spiritello maligno non ancora sazio di anticristianesimo. Perché un granello di adolescenza non si cancella neanche in tarda età.

Tracklist

01. War
02. Arise
03. Village
04. Hatred and Blasphemy
05. Four Demons
06. Behind the Inverted Cross
07. Vultures
08. Wolf
09. Kohti Kuolemaa
10. Satanic North

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