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The 69 Eyes – Death of Darkness

It’s a funeral we’re going to

Nulla è per sempre. Tutto ha una fine. Due semplici regole che governano il nostro mondo, ma anche il nostro immaginario. Quante volte abbiamo letto storie in cui il Male con la M maiuscola veniva sconfitto, a discapito di quanto fosse potente: l’oscurità veniva spazzata via dal mondo e tutti gioivano. Chi non sarebbe contento di un finale del genere? The 69 Eyes.

Dopo il convincente e oscuro “West End” (2019), e anticipato dall’EP “Drive” (2022), i vampiri di Helsinki pubblicano il loro 13° album in studio, “Death of Darkness”, in cui abbracciano ancora una volta le tenebre e la vita da rockers in tutto e per tutto. Dopo più di 30 anni di carriera e alcuni cambi di rotta (da sleaze/glam metal a gothic metal/rock, fino all’attuale goth & roll, così come lo chiamano loro), la band tenta di modernizzarsi e sceglie una strada diversa per la promozione del disco. Ben 5 i singoli usciti in anticipo, di cui il primo (“Drive”) addirittura più di un anno prima. Tuttavia, la scelta di seguire le nuove modalità del mercato musicale non è stata efficace per loro.

Dovendosi basare solo su quelle poche tracce, l’idea che ci si poteva fare del prodotto finale era molto diversa da quanto si è rivelato. “Drive” è un brano sleaze qualunque, con tanto di testo incentrato su una cavalcata notturna (“I’m on fire/Sitting next to you/Wheels of Desire/Keep on Rolling through”). “Call Me Snake” è il brano più traballante di tutto l’album, con Jyrki 69 che ricorda un po’ Rob Zombie su una base goth/hard rock. “California” torna sulle scie del primo singolo e “Gotta Rock”, cover dei connazionali Boycott, ha un sound meno duro ma smaccatamente anni ’80. Insomma, hanno infine deciso di abbandonare il loro lato romantico e tormentato per quello più esuberante?

A farci cambiare idea arriva l’ultimo singolo, che è anche la title-track e la traccia d’apertura. “Death of Darkness” è la canzone perfetta del gruppo: la solidità di chitarra ritmica e basso si sposa divinamente con la melodia principale suonata da Bazie (chitarra solista) e dalle tastiere. Il brano sprigiona il lato gothic a cui ci siamo abituati da anni, senza rinunciare però alla componente hard rock anni ’80.

Il disco presenta ancora un’altra chicca: “This Murder Takes Two”. Parte di una collaborazione non terminata tra la band e John Carter Cash (sì, proprio il figlio di Johnny), The 69 Eyes hanno deciso di recuperare il brano e di aggiungerci una voce femminile, Kat Von D. L’artista americana, che aveva già collaborato con il gruppo nel singolo “Rosary Blue” (2013), aggiunge colore a questo brano dalla forte impronta country (impronta che abbiamo già sentito in passato col singolo “Borderline” e che caratterizza soprattutto il side-project del frontman, The 69 Cats).

Se la prima metà del disco sembrerebbe incentrata più sul lato aggressivo del gruppo, la seconda accontenta i fan più sentimentali. Partendo da “Dying in the Night”, i rimanenti 4 pezzi ci immergono in atmosfere oscure ma dolci, che ci avvolgono come potrebbe fare appunto un vampiro nella notte. La band, però, non si sbilancia mai troppo: “Something Real” è comunque caratterizzato da un riff e un ritmo molto anni ’80; “Sundown” segue questa scia, leggermente più lenta, ma stupisce nella sezione centrale, con un assolo da shredder e un bridge dominato dalle tastiere. Si chiude infine con “Outlaws”, la power ballad che non poteva mancare in un album dei vampiri di Helsinki. Il brano riporta subito alla mente i loro primi successi degli anni 2000, che però si distingue per la componente hard acquisita in seguito.

Il funerale a cui siamo stati portati è stato tenuto e ha rispettato le aspettative. The 69 Eyes hanno capito ormai in che punto stare tra le due sponde che hanno navigato per 3 decenni, realizzando dischi adatti sia per chi ama rituali esoterici, sia per anime più estroverse.

Tracklist

01. Death of Darkness
02. Drive
03. Gotta Rock
04. This Murder Takes Two (feat. Kat Von D)
05. California
06. Call Me Snake
07. Dying in the Night
08. Something Real
09. Sundown
10. Outlaws

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