NUOVE USCITERECENSIONI

Before The Dawn – Stormbringers

È un ritorno gradito quanto inaspettato quello dei Before The Dawn, band finlandese che aveva chiuso definitivamente le attività nel 2013, per volere della sua mente principale, il polistrumentista e cantante Tuomas Saukkonen, che all’epoca aveva deciso di concentrare maggiormente i suoi sforzi su altri suoi progetti,  Wolfheart su tutti. Fu davvero un peccato, poichè la band, attiva dal 1999, aveva saputo sfornare sette album di buon livello (su tutti ricordiamo “The Ghost” e “Deadlight”), proponendo un death metal melodico di stampo scandinavo, contaminato molto spesso da sfumature gotiche e decadenti; un sound interessante suonato con tecnica e passione, che aveva permesso alla band non certo di raggiungere eccelse vette di successo, ma di poter comunque dire la loro, soprattutto nella prima decade degli anni duemila. Dopo quasi dieci anni di silenzio, Saukkonen ha deciso che era il momento di ritornare in grande stile, ed ecco perciò il nuovo album “Stormbringers” che porta con sé svariate novità. La prima e quella più importante è dietro il microfono, dove gli oneri e gli onori vengono presi in toto dalla nuova voce Paavo Laapotti, vincitore di The Voice Of Finland 2022, che porta una decisa ventata di freschezza e di novità con il suo tono molto particolare ed incisivo. Il leader lascia le incombenze della chitarra solista a Juho Räihä, occupandosi del solo lavoro sulle chitarre ritmiche in studio, e prendendosi l’inedito ruolo dietro la batteria. Al basso si riconferma Pyry Hanski, ma la line up rimane sicuramente differente da quella lasciata nel 2013, fatto che, insieme al tanto silenzio prima di questo gradito comeback, non fa che alimentare la curiosità.

Dopo una intro tra l’evocativo ed il futuristico, in un gioco sonoro tra luci ed ombre, “Destroyer” parte carica e particolarmente affilata, giocando sui classici cambi di tempo che sono stati da sempre un must della band. Salta subito all’orecchio la particolarità e la duttilità della voce del nuovo cantante,  che sembra già perfettamente a suo agio dalle prime note, in questa canzone densa di carica e melodia per un inizio col botto. Una voce molto diversa ed originale come timbrica, distante da ciò cui eravamo abituati a sentire dai Before The Dawn, ma che contestualmente porta una nuova linfa vitale alla band e una nuova dimensione sonora. Forse per abituarsi a questo cambiamento servirà qualche ascolto in più, ma il risultato finale rimane comunque molto incisivo ed avvincente. Maggiormente cupa, dark e aggressiva risulta la successiva “Reveries” che gioca con l’alternanza tra voce più pulita e growl (entrambe governate in maniera eccelsa da Laapotti), lasciandosi coprire da linee malinconiche sul ritornello, così come avviene anche per la più melodica “The Dark”, addolcita da linee di piano e chitarra.

Ritmi veloci e tastiere dall’appeal più moderno caratterizzano la cavalcata melodic death “Downhearted”, che è trascinante, granitica, ma allo stesso tempo intrisa di tetra malinconia nell’apertura del chorus, dando quel senso di cupezza di un sound nordico, a volte freddo e portando dietro di sé echi melodici dei compianti Sentenced. “Chains” semplicemente stupisce per la completezza nel suo essere compatta e trascinante, tra growl e ritmi incisivi death heavy. Altissimi livelli anche per “Divided”, guidata da un growl profondo che lascia solchi tra riff sempre in primo piano, scoprendo quella che è forse la parte più heavy ed aggressiva del disco, senza mai nascondere la melodia all’interno di un death tecnico e chirurgico. Ci si avvicina alla fine del disco mantenendo alti gli standard qualitativi, nel pieno stile della band, con “Chaos Star” dalla tiratissima sezione ritmica ed ampie aperture di melodia nel ritornello. Chiusura con la bellissima ed evocativa “The Weight”, lenta e malinconica, che prende corpo con il passare del tempo grazie ad un sound oscuro e ad un growl perfettamente incastonato, rallentando comunque sempre i ritmi, riportandoli indietro sino quasi ad un oscuro battito sussurrato, disperso in una landa fredda e desolata, dove l’occhio non vede fine, sottilissima linea tra cielo ed orizzonte crepuscolare.

Canzoni dirette, mature, un songwriting incisivo e una sezione ritmica di tutto rispetto, capace di dare sfumature e colori differenti all’interno di uno stesso brano, sfruttando spesso i cambi di ritmo. Quella perenne sensazione di freddo e malinconia che a volte è solo sussurrata ed a volte rimane decisamente in primo piano, marchio di fabbrica di una band fieramente nordica e fieramente finlandese, portando con orgoglio la luce oscura delle proprie terre, che tanto hanno dato e continuano a dare al metal. E soprattutto la voce di Paavo che ha portato la band in territori  nuovi ed inesplorati, donando anche un certo pathos emotivo grazie ad una performance di grande livello, sia nella voce pulita che nel growl, e ad un timbro veramente particolare ed unico. Tutto questo fa si che “Storrmbringers” sia un ritorno di assoluto livello, e che permette ai Before The Dawn di rinascere nel migliore dei modi dopo tanti anni di silenzio.

Tracklist

01. The Dawn
02. Destroyer
03. Reveries
04. Downhearted
05. Chains
06. Divided
07. The Dark
08. Chaos Star
09. The Weight

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