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M83 – Fantasy

What a good way to learn
From the hand of a legend
An illusion on color television

La riproposizione di elementi che hanno definito dei particolari decenni di musica non può essere fatta senza avere una chiara visione dell’immaginario al quale questi appartengono; Anthony Gonzalez, mente e corpo di M83, riesce a cucire su misura tutto ciò che vaga nei ricordi di chi in quegli anni c’era e di coloro che li guardano da lontano sognando ad occhi (e orecchie) aperti.

Cambiano i decenni, cambiano gli album ma il cuore e la mente del progetto rimangono quelli. Ecco ritrovarci un album che sembra una colonna sonora di un film epico ma filtrato attraverso le luci al neon che tanto ci ricordano gli anni ’80 e ’90. Gonzalez conosce ogni minimo dettaglio delle sue references e sa come restituire un immaginario che continua a viaggiare nel tempo e a riproporsi nelle forme più disparate.

Il titolo “Fantasy” non poteva riassumere in maniera migliore il nono album in studio di Anthony Gonzalez, meglio conosciuto come M83. Quando sentiamo pronunciare questo nome la memoria torna indietro ad ormai dodici anni fa e a quella goccia di euforia 80s in un mare di EDM martellante che fu “Midnight City”; un successo inaspettato, quello del producer francese che non ha mai negato quanto tutto ciò fosse molto, anzi troppo grande.

“Fantasy” è synth-pop, elettronica, shoegaze, addirittura post punk; è luminoso, spensierato, sci-fi, ci trasporta in una dimensione parallela alla realtà dove le difficoltà di ogni giorno si fanno da parte in favore di un mondo di fantasia dove non pensare a nulla, senza tempo e senza spazio.

L’album si apre proprio con due brani dal sapore cinematografico, un incipit di chitarra acustica in “Water Deep” evolve in un’esplosione new wave che ci trasporta in “Oceans Niagara” al grido ripetuto di “Beyond adventure!”. Proprio di un’avventura si tratta, perché “Fantasy” vogliamo considerarlo come un viaggio, ma anche come un’enciclopedia di generi e suoni per soddisfare tutti gli amanti di queste particolari correnti musicali. Tutto è al posto giusto, dallo scheletro darkwave di “Amnesia” (“I believe in the darkness, it’s just a sound”), al leggero accenno di world music in “Deceiver” e di (italo) disco-funk nella traccia omonima dell’album.

L’utilizzo dei synth e i vocals che vanno a perdersi nella profondità delle produzioni rendono questo album una fotografia del tempo che esso tenta di raccogliere e raccontare, un momento storico-culturale esagerato, trionfante ma allo stesso tempo anche malinconico, oscuro e che nella nostra realtà odierna è impossibile riprodurre, si può solamente immaginare.

Tracklist

01. Water Deep
02. Oceans Niagara
03. Amnesia
04. Us And The Rest
05. Earth To Sea
06. Radar, Far, Gone
07. Deceiver
08. Fantasy
09. Laura
10. Sunny Boy
11. Kool Nuit
12. Sunny Boy Part 2
13. Dismemberment Bureau

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