I Neck Deep non si smentiscono e anche con “All Distortions Are Intentional” continuano a proporre e sostenere il pop-punk tipico della fine degli anni ’90. Questo nuovo album è il chiaro segnale della maturazione completa del loro stile e riesce a perfezionare i difetti presenti in “The Peace and The Panic” (2017), grazie anche alle esperienze live insieme a band storiche come i Blink-182.

Fin dall’opener “Sonderland” il quintetto ci catapulta in un universo imperfetto, nel quale si svolgono le vicende del protagonista Jett (nome di fantasia scelto dalla band). Da veri pop-punk kids, i temi sviluppati nel corso dell’album (sia da un punto di vita lirico, che prettamente strumentale) si rispecchiano nell’incertezza verso il futuro e nella costante voglia di spensieratezza. Continuando sulla scia dell’euforia, “Lowlife” è in assoluto la canzone più coinvolgente ed esplosiva, ma, come da copione, non mancano anche melodia e romanticismo, protagonisti di “Little Dove ” e “What Took You So Long”. Sulla stessa lunghezza d’onda si trova “I Revolve (Around You)”, dolcissima ballad che porta l’ascoltatore a fluttuare verso un altro universo. Tra le tracce migliori del lotto troviamo anche “Pushing Daisies”, dai toni più duri e prettamente punk.

I Neck Deep non rischiano nulla e si presentano con un album scritto e suonato su misura per loro. La domanda che può sorgere spontanea ascoltando le note proposte è la seguente: perché voler vivere come degli eterni Peter Pan alla soglia dei trent’anni? Forse nemmeno i Neck Deep saprebbero dare una risposta, ma d’altro canto, finchè i risultati sono questi, perchè preoccuparsi della risposta?

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