primal fear code red recensione
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Primal Fear – Code Red

Tra tutte le sottocategorie che caratterizzano la musica estrema, probabilmente il power metal è quella che si è cristallizzata di più. Spieghiamoci meglio: determinati generi del metal hanno saputo ammodernarsi, aprendosi a nuove influenze e, quindi, ad un pubblico più giovane; altri generi, invece, hanno continuato a battere la strada che maggiormente conoscono, riproponendo tutti quei cliché che li rendono immediatamente identificabili, essendo però consapevoli di dipendere in un qualche modo da essi.

Proprio sulla base di quanto ora scritto, se già è difficile rimanere sorpresi ascoltando un disco più in generale, pensate a quanto possa esserlo ascoltandone uno appartenente ad un genere che, da diversi anni a questa parte, sembra avere poco da dire. Potrà sembrare ingiusto, potrà sembrare da prevenuti, ma è questo lo spirito con cui è più semplice approcciarsi a “Code Red“, il tredicesimo album in studio dei Primal Fear, band che ha plasmato il genere di cui stiamo parlando.

Ad accoglierci c’è “Another Hero”, il primo singolo estratto che rappresenta uno dei migliori episodi del disco. Un riff compatto, dall’incedere marziale, una cadenza mid-tempo ed il solito Ralph Scheepers che squarcia il silenzio con uno dei suoi acuti; il ritornello, neanche a dirlo, fa della melodia il suo punto di forza, con le chitarre che si aprono e lasciano il palcoscenico ad una delle migliori voci che il power metal abbia mai conosciuto, capace di stamparsi nelle orecchie dell’ascoltatore in pochissimo tempo. Aggiungiamo a quanto finora detto un assolo pieno di tecnica ed armonizzazioni e tutti gli ingredienti della ricetta segreta dei Primal Fear sono proprio lì, davanti ai nostri occhi.

La band tedesca sembra essere in un ottimo stato di forma, e “Bring That Noise” è lì a confermarcelo, con Scheepers che riesce a tenere alto il coinvolgimento con una delle sue migliori performance da anni a questa parte. Nonostante l’ottimo fraseggio iniziale ed il tappeto di doppia cassa che lo accompagna, il pezzo in questione non ha lo stesso mordente del suo predecessore, ma si attesta comunque su un buon livello, con dei suoni decisamente validi e convincenti, frutto del lavoro di Mat Sinner, tornato nel doppio ruolo di bassista e produttore dopo un periodo di convalescenza.

“Deep In The Night” è il secondo singolo di “Code Red” e si presenta come un mid-tempo in classico stile Primal Fear: un riff roccioso ed affascinante, una voce che entra in punta di piedi per poi esplodere con il resto della band. Nonostante una buona resa complessiva, siamo chiaramente davanti ad un pezzo “di mestiere”, realizzato in buona parte col pilota automatico da una band che sa quello che vuole il suo pubblico e che, quindi, non osa più di tanto.

“Cancel Culture” e “The World Is On Fire” rispecchiano appieno quanto detto pochi istanti fa. Il primo pezzo citato rappresenta una ventata speed per il disco, trattando una delle tematiche più attuali del momento; il secondo, partendo con un’intro epica ed un po’ malinconica, ci regala un riff serrato che alza decisamente il numero dei bpm. In entrambi i casi, c’è da fare un plauso al lavoro svolto dal trio chitarristico Naumann/Beyrodt/Karlsson, capaci di dar vita a quelle armonizzazioni che ogni amante del power metal vorrebbe sentire in un disco; tuttavia, siamo ancora in presenza di pezzi creati facendo riferimento all’illustre passato del gruppo, intravedendo quali sono i suoi parametri compositivi e, al contempo, i suoi limiti.

Se “Play A Song” rappresenta il giusto connubio tra heavy e power metal, le due coordinate principali della band tedesca, “Their Gods Have Failed” è forse l’episodio più sorprendente ed ispirato dell’album. Si tratta di un altro mid-tempo, ma atipico sotto certi aspetti, facilmente scambiabile per una ballad, ma capace di abbinare ed alternare riff convincenti a linee vocali decisamente azzeccate, con un ritornello per niente scontato, soprattutto per una band la cui ricetta creativa è oramai ampiamente brevettata.

Ed a proposito di brevetti, “Steelmelter” sembra portare il marchio di fabbrica dei Primal Fear: armonizzazioni convincenti, riff massicci e serrati e Ralph Scheepers che ci guida all’interno del brano. Un discorso simile può farsi per “Raged By Pain”, brano che, soprattutto nelle linee vocali, ricorda molto l’aggressività dei Judas Priest, fonte di ispirazione mai negata dal gruppo. Anche qui, però, la sensazione è quella di trovarsi davanti ad un ottimo sfoggio di mestiere, che dà vita ad un pezzo pregevole, ma pieno di tutti quei cliché a cui un ascoltare di questo genere musicale è oramai abituato.

Può mai mancare una ballad in un disco di questo genere? Ovviamente no, e “Forever” è qui proprio per colmare quel vuoto. Il pezzo è forse un po’ troppo smielato ma, grazie a delle buone melodie e ad un frontman che sembra ignorare lo scorrere del tempo, porta a casa il risultato. La conclusione è affidata a “Fearless”, un brano che fa dell'”usato sicuro” il suo punto di forza, attingendo a piene mani a tutto ciò che di buono hanno realizzato i Primal Fear in più di 20 anni di carriera, con un chorus all’insegna della melodia, ma che non ci fa saltare dalla sedia.

Volendo richiamare il concetto espresso in apertura, non potevamo di certo chiedere ai Primal Fear di reinventare la ruota né, tantomeno, di reinventare il power metal. “Code Red” è un disco che rispecchia lo stile della band tedesca, pieno di tutte quelle caratteristiche che ogni fan ha imparato ad amare ma che iniziano ad essere un po’ troppo riconoscibili. Chi è rimasto ancorato agli anni di massimo fulgore del genere menzionato, non potrà che godere di quest’album, magari attribuendogli una valutazione più alta della nostra; tutti gli altri, invece, si troveranno davanti al più classico dei dischi power metal, con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti.

Tracklist

01. Another Hero
02. Bring That Noise
03. Deep In The Night
04. Cancel Culture
05. Play A Song
06. The World Is On Fire
07. Their Gods Have Failed
08. Steelmelter
09. Raged By Pain
10. Forever
11. Fearless

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