Maria “Masha” Alyokhina, una dei membri del collettivo punk Pussy Riot, è riuscita a scappare in modo rocambolesco dagli arresti domiciliari che stava scontando nella sua abitazione in Russia.

I motivi dell’arresto.

Lo scorso aprile, Masha è stata condannata dallo Stato russo ad un periodo di detenzione di 21 giorni in una colonia penale dopo le sue dichiarazioni critiche riguardanti l’operato di Vladimir Putin in Ucraina. La condanna originale era un periodo agli arresti domiciliari, tuttavia la pena è stata tramutata in vera e propria detenzione; proprio per questo motivo la Alyokhina ha deciso di elaborare un piano non solo per evadere non solo dalla sua abitazione, ma anche dalla Russia.

La fuga

Masha ha organizzato un piano già attuayo dalla compagna Lucy Shtein qualche settimana prima; la fuga prevedeva un camuffamento da rider, utile per evitare i controlli della polizia presente all’esterno della loro abitazione.

Masha è riuscita abilmente a non farsi riconoscere, cosa che le ha permesso di raggiungere il confine tra Bielorussia e Lituania e di varcare quest’ultimo tramite un documento non meglio precisato, probabilmente con l’aiuto di un’artista islandese amica della Alyokhina. Questo documento le ha permesso di spostarsi liberamente sul suolo dell’Unione Europea.

Maria Alyokhina è riuscita ad entrare in Lituania dopo una lunga odissea, terminata in Islanda, dove l’artista si è recata per ringraziare la persona (o le persone) che l’ha aiutata a scappare dalla Russia. Masha è riuscita a parlare dell’impresa in un’intervista al New York Time, in cui ha parlato anche del conflitto in Ucraina.

 

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