within temptation bleed out 2023
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Within Temptation – Bleed Out

Lontani e intrisi di nostalgia sono i tempi in cui  ci si recava fisicamente in un negozio di dischi il giorno di uscita del nuovo album della propria band preferita, con la grande curiosità di andare letteralmente a scoprire nuova musica e nuove canzoni.  Pronti ad essere stupiti tramite questa scoperta, perché salvo qualche informazione trovata qua e là, magari su un internet ancora “spartano”, e magari un singolo precedentemente pubblicato, il rito dell’ascolto era talvolta un vero e proprio salto nel buio, per qualcosa che tanto desideravi e bramavi al più presto di conoscere in ogni suo aspetto. Deciso valore aggiunto che arricchiva notevolmente l’esperienza musicale. Oggi sappiamo quanto tutto sia differente, e questa è una dovuta premessa per porsi nella giusta maniera all’ascolto del nuovo album dei Within Temptation, “Bleed Out”.

L’ultimo disco della band olandese è forse ciò che più si discosta dai tempi passati, ponendosi, a causa della sua gestazione, più come una raccolta di singoli fatti uscire in tempi assai diversi, con distanze temporali anche estremamente rilevanti, che un album vero e proprio. Non certo una scelta ricercata e voluta dalla band, come raccontato da Sharon den Adel nell’intervista che ci ha concesso,  ma più una necessità di riunire quanto prodotto durante la pandemia, per riempire quel silenzio assordante e quel l’immobilismo che ha colpito inevitabilmente l’industria musicale. Questo modus operandi, forse , potrebbe in qualche maniera far perdere quel comune filo conduttore tra le canzoni all’interno dell’album, che rimane qualcosa di imprescindibile nonostante tutto. Un peccato anche alla luce  del suo predecessore “Resist”, che aveva forse segnato un confine importante e netto tra il passato ed il futuro, essendo un album perfettamente bilanciato tra modernità ed epicità, fissando con coraggio e visione a lungo termine un nuovo percorso artistico. Un percorso che, numeri alla mano, sembra dare ragione alla band, ormai stabilmente proiettata nell’Olimpo dei numeri uno.

Musicalmente i Within Temptation proseguono perciò quanto intrapreso con i due lavori più recenti, “Hydra” e “Resist”. Partendo dai singoli più datati ed ormai già ampiamente conosciuti, “Entertain You” di ben tre anni fa è una canzone moderna ed energica, incastonata con cura tra un mood perfettamente adatto al live, e le sperimentazioni nate con i brani di “Hydra”, mentre “The Purge”, uscita alla fine del 2020 rimane in qualche modo in bilico tra passato e futuro, portando alla luce una melodia che conquista, echi sinfonici, soluzioni moderne e una Sharon perfettamente padrona della scena. Entrambi i brani ormai rimangono fissi nelle setlist della band, segnale della qualità e della resa sonora di questi pezzi sul palco.

L’epicità e il lato sinfonico del gruppo si ritrovano in tutto il loro splendore in “Don’t Pray For Me” che emoziona per le sue scelte stilistiche, segno che i ragazzi, nonostante la svolta modernista, non hanno intenzione di rinnegare il loro passato. “Shed My Skin”, altro singolo abbastanza datato (2021), è invece un bellissimo brano che ha un cordone ombelicale che lo lega alle atmosfere sviluppate in “Resist” e riesce a travolgere con un ritornello energico ma emozionante, arricchito dall’ottimo featuring di Annisokay. Gli ultimi e più recenti singoli usciti, presentano qualche punto di originalità particolarmente apprezzabile: mentre “Wireless” gioca con cambi di tempo e si lascia scivolare in un ritornello dolce e suadente guidato dalla perfetta voce della cantante, che si appoggia su linee melodiche moderne, “Ritual” è qualcosa che difficilmente abbiamo sentito dai Within Temptation sino ad ora. Ritmi cadenzati e cori guidano ambientazioni più vicine ad un brano rock pop, ma una sezione ritmica molto spinta lo tiene in bilico tra qualcosa di aggressivo, ma allo stesso tempo tremendamente ballabile. La title track è suadente ed avvolge già al primo ascolto, anche se riff granitici si inseriscono per spezzare la melodia ed inserire aggressività ad un brano che è forse quello che ha maggiormente il focus su quello che deve essere questo nuovo album per i Within Temptation.

Solo quattro canzoni su undici rimangono perciò nuove all’ascolto e vengono svelate all’effettiva uscita dell’album. L’opener “We Go To War” è un brano decisamente di alto livello, convincente, avvincente ed intriso di una parte sinfonica marcata e perfettamente incastonata nella melodia. E mentre “Worth Dying For” è una cavalcata power energica come non si ascoltava da tempo, “Cyanide Love” brilla per originalità, dove ritmi marziali si sviluppano su una struttura ritmica heavy, smorzata però dal cantato di Sharon, in alcuni tratti, recitato e sussurrato, contrapponendosi con l’emozionante “Unbroken”, con ritmi leggermente più lenti ed un ritornello arioso che conquista già nell’immediato.

Ascoltato nella sua totalità, “Bleed Out” rimane un ottimo album, pieno di hit e di soluzioni stilistiche precise e coerenti con il percorso che i Within Temptation stanno portando avanti, avendo trovato quel giusto mix tra suoni molto moderni e trascinanti e gli echi sinfonici, a volte nostalgici di un passato che ritorna con un’altra veste, in linea con la crescita, umana e professionale della band. Anche la complessità e la delicatezza di tanti temi sociali trattati nei brani, dalla guerra al rispetto della donna, vanno ad arricchire notevolmente la musica stessa. La genesi dell’album probabilmente non ha aiutato a considerare “Bleed Out” come un disco a se stante, ma lasciando da parte questo particolare, si può percepire dall’ascolto che i Within Temptation abbiano fatto centro ancora una volta, avendo adattato e contestualizzato il loro sound con il tempo che passa e con le esperienze vissute sino ad ora. A chi vorrebbe costantemente un nuovo “Mother Earth”, questo album lascerà sempre magari qualche perplessità, ma chi sa guardare avanti, rispettando e comprendendo l’evoluzione della band, rimarrà illuminato da questo nuovo capitolo di una carriera in costante ascesa.

Tracklist

01. We Go To War
02. Bleed Out
03. Wireless
04. Worth Dying For
05. Ritual
06. Cyanide Love
07. The Purge
08. Don’t Pray For Me
09. Shed My Skin (feat. Annisokay)
10. Unbroken
11. Entertain You 

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