Tarja Turunen, sicuramente una delle più iconiche voci del panorama metal, in occasione dell’uscita del suo “Best Of: Living The Dream” ci apre le porte del suo mondo e ci racconta tanti aspetti della sua vita, dalla musica, alla sua famiglia, non tralasciando la sua terra e le sue origini.

Ciao Tarja, per prima cosa grazie mille per essere qui con noi di SpazioRock, è un grandissimo piacere. Come stai?

Grazie, il piacere è mio. È stato un periodo davvero intenso e molto pieno in queste ultime settimane, ma sono davvero felice di avere la possibilità di occuparmi di tutte queste cose, tornare a lavorare a pieno ritmo, preparare il tour, l’uscita dell’album. Sono in salute e sono davvero felice in tutta questa situazione così piena (ride ndr).

Il tuo “Best Of” è appena uscito. Inevitabilmente è un passo importante nella carriera di un’artista. Che sensazioni provi? Come mai hai deciso proprio ora per farlo uscire? 

È attualmente un album davvero importante per me. Io penso che un “Best Of” non può ovviamente avere lo stesso peso di un album normale per un artista, ma credo che sia un album davvero importante per me. Ho lavorato molto duramente ed è stata una sfida per me scegliere le canzoni da inserire, e anche per la parte visiva dell’artwork e tutto il resto. Ho lavorato molto per tanto tempo . Per quanto riguarda le tempistiche, credo sia perfetto che possa uscire in questo momento. Il mio ultimo album “In The Raw” credo sia stato l’album più personale nella mia carriera. Ho scritto le canzoni in un momento molto particolare, dopo alcuni problemi che sono successi, e ho scritto i pezzi in un momento in cui vivevo con molto timore e paura, le canzoni sono diventate molto personali in maniera estremamente naturale. Attraverso quell’album sono riuscita a comprendere meglio alcuni aspetti e ad avere soddisfazione ed apprezzare di essere in salute, felice, e poter continuare a vivere il mio sogno, e questo “Best Of” mi dà la possibilità di ricominciare di nuovo per il prossimo futuro album. È un momento davvero importante per me.

È anche forse un modo per celebrare la tua musica e per celebrare la tua carriera?

Assolutamente. È davvero incredibile ripensando a quanti anni sono passati, e quanti album sono usciti, quanti bei momenti ho vissuto. È davvero incredibile guardarsi indietro. Sono assolutamente felice di farlo uscire ora e finalmente cominciare la festa! (ride ndr)

Senti che gli anni sono passati velocemente?

Sì, assolutamente! Davvero velocemente. Ma quando torno indietro nel passato, attraverso questo “Best Of”, posso dire che tutto il processo è cominciato con l’uscita del mio libro “Singing In My Blood” che ho scritto durante il Covid, quando eravamo nel periodo di quarantena. E questo è stato davvero l’inizio per tutta la preparazione del “Best”, perché ho visto e ritrovato centinaia di foto per scrivere il libro, sono andata indietro nel tempo nella mia vita, nel mio passato, tutti i viaggi fatti, da sola o con la mia famiglia, e guardando bene è incredibile vedere quanti km ho fatto ad essere onesta (ride ndr). Ma realizzarlo davvero, pensarci così intensamente, mi ha fatto percepire quanto velocemente è passato il tempo. Quante cose pensavo di aver dimenticato, ma tramite le foto sono riuscita a ricordare nuovamente. Anche parlando con le persone che hanno cominciato a lavorare con me quando ho iniziato la mia carriera solista,  persone che lavorano tutt’ora con me, come mi hanno vista crescere, maturare come artista, ed è stata una cosa per certi versi anche terapeutica con questo processo.

Il nuovo singolo, “Eye of The Storm” è un brano  probabilmente  molto personale e so che è stato influenzato nella sua scrittura da due paesi che ti sono molto vicini, Finlandia e Argentina, che rappresentano anche due parti della tua personalità. È così?

È assolutamente vero. Sono stati e sono tuttora due paesi importantissimi per la mia vita. Ora non vivo più in Argentina da tempo, ma ho vissuto lì per un lungo periodo ed è stato un posto molto speciale per il cuore e per gli affetti da quando ho lasciato il mio paese. Ho sentito che era necessario lasciare il mio paese quando sono uscita dalla band (i Nightwish, ndr). Quel periodo nel 2005 è stato un periodo davvero difficile per me, avevo bisogno di aria per respirare, avere distanza da tutta la pressione dei media per quello che era accaduto nel mio paese natale. L’Argentina mi ha dato quest’aria fresca, il giusto spazio, ed ovviamente  vivere lì per molti anni mi ha anche influenzata nella mia carriera. La mia vita in Argentina mi ha influenzata come artista, ed anche per questo motivo Finlandia ed Argentina sono nel mio cuore. Ma quando è stata scritta questa canzone, nel 2012, a quel tempo ero da poco diventata mamma, stavo ancora vivendo il mio sogno di artista, ero molto felice di viaggiare con tutta la miacrew, con la band, i miei musicisti, ero molto felice e radiosa, ma a livello personale contemporaneamente stavo ancora cercando il mio posto nel mondo. Non sapevo a quale posto appartenevo, ed è stata quella la scintilla, questa sorta di battaglia interiore tra questi due paesi, Finlandia e Argentina. Avere casa in entrambi questi paesi mi ha portato a molte riflessioni. Dovevo vendere la mia casa in Finlandia, o cosa dovevo fare? Dovevo ritornare a vivere là? Questa è stata una lotta. Ed ora, quando ascolti questa canzone dopo tutti questi anni, ho trovato la mia pace, ho trovato il mio posto, e sono convinta che era il giusto momento per fare uscire questo brano. Era il momento giusto.

Credo che siano due Paesi molto diversi, per la cultura, per le persone. Penso che questo dualismo dentro di te ti abbia comunque ispirato a livello compositivo in questi anni.

Sì, certo. Come sai ora sto vivendo in Spagna da un po’ di tempo, e molti dei miei amici spagnoli mi dicono: “Tarja sei più latina di molti che sono naturalmente latini!” (ride ndr). Non mi riconoscono per niente come una donna finlandese. Ma non potrai mai togliermi la mia parte finlandese, sarà sempre parte di me e sarò sempre fino all’eternità una donna finlandese, ma sono di mente aperta (ride ndr) per questa parte di me un pò più pazza ed artistica, ed essere latina è una parte di me (ride ndr)!

Per gli appassionati di metal la Finlandia è vista quasi come una terra sacra, per la tradizione culturale nella musica, e nel metal in particolare, per la sua bellezza, la natura. Ma forse c’è qualcosa di ancora più magico in questa terra? Puoi spiegarci, da finlandese se è così anche per te e cosa rende così speciale la tua terra ai nostri occhi?

La natura è sempre una grandissima ispirazione per chi scrive canzoni sin dagli inizi. Parlo di Sibelius (Janne Sibelius, compositore e violinista finlandese ndr). Lui ha usato moltissima ispirazione dalla natura del nostro paese, dall’inverno così dark, così buio. È un inverno difficile, e non è per niente facile in Finlandia ad essere onesti, e molte persone soffrono di depressione durante questo periodo così lungo e buio. Soprattutto in questo momento in cui parliamo, è il momento peggiore in Finlandia per questa situazione e per l’oscurità. È terribile per molti, ma è anche un periodo che può ispirare le persone a scrivere musica  in questo mood di oscurità. È una sensazione mistica quando il cielo, in questa oscurità, si infiamma per l’aurora boreale ed è magico da quel punto di vista. Affrontiamo molte cose in queste situazioni. Penso che i finlandesi siano molto orgogliosi di essere finlandesi, e del nostro paese, orgogliosi dello sviluppo che ha avuto la Finlandia. Hanno a cuore ciò che è nostro. Amano tantissimo la nostra natura. Il sogno di ogni finlandese è di avere un cottage estivo vicino ad un lago, per stare alla natura, essere liberi e sentirsi liberi. La natura ci circonda. Non ci sono moltissimi abitanti. La Finlandia è una grande nazione, come dimensione. Se pensi all’Europa, a molti altri paesi europei sono più piccoli, ma noi abbiamo in proporzione molti pochi abitanti, sui sei milioni, rispetto a molti altri paesi, e la natura ci circonda letteralmente. Ogni stagione qui è molto viva, e molto differente. E si, sicuramente la natura rimane una grandissima fonte di ispirazione. A volte ho nostalgia del periodo estivo in Finlandia, perché l’estate è davvero il periodo migliore per viverla, con questa aria pura che è sempre presente. Non riesco a trovare qui un posto che si avvicini a quelle sensazioni. Attualmente non vivo in una grande città, ma abito vicino alla costa, vicino al mare, ma quella bellezza, quella pace che ritrovo in Finlandia è unica. Anche nella capitale, ad Helsinki puoi trovare posti in cui stare in pace, in cui non hai persone vicino a te se non lo desideri (ride ndr). E a volte è bello!

Sei stata abbastanza di recente in Italia, per un bellissimo concerto a Luglio al Teatro Romano a Fiesole, Firenze. Sicuramente un posto unico e magico. Che ricordi hai di quella serata?

Oh, mi ricordo. È stato bellissimo. Amo davvero quel posto, è splendido. Amo in generale potermi esibire negli anfiteatri. Ho avuto spettacoli in passato con orchestra in posti simili, in anfiteatri e sarebbe bellissimo un giorno poter filmare e registrare un concerto in un posto del genere perché è davvero storico, e nel vostro Paese, avete la storia in ogni pietra! (ride ndr). Amo quello show, cantare e incontrare molti dei miei fan, e poi mangiare bene, mamma mia (ride ndr)! Mangio sempre benissimo in Italia! E amo tantissimo l’Italia e ritorno sempre con grande piacere.

Cosa dobbiamo aspettarci dal tour del prossimo anno? Credo sia una sorta di tour nuovo ma allo stesso tempo “vecchio” in quanto è quello che avevi programmato lo scorso anno, e poi posticipato a causa del covid. Ci sarà qualcosa di particolare? Sarà incentrato sulle hits e sui tuoi grandi successi?

Le date iniziali del prossimo anno, quelle di febbraio, marzo, saranno quelle del tour di “In The Raw”, che sono state posticipate già da diverso tempo, e non hanno avuto ancora la possibilità di essere fatte, e sarà appunto il continuo di quel tour, della prima parte che sono riuscita a fare, mentre i concerti del “Best Of” inizieranno sicuramente dopo marzo. Quindi il nostro programma sarà questo, continuando poi in questo senso con le date estive.

So che forse è una domanda banale, e magari difficile, ma tra tutte le tue canzoni della tua carriera solista, c’è qualcuna o forse più di una alla quale sei maggiormente affezionata, magari perché nata e composta in un momento particolare della tua vita, a livello di emozioni?

Wow. Se devo citare una canzone, sarebbe sicuramente una canzone che ho scritto all’inizio della mia carriera, quando stavo trovando la mia strada, muovevo i primi passi come songwriter, e molte di queste canzoni ovviamente fanno parte del mio primo album per questo motivo. Pensando al momento in cui stavo registrando il primo album (“My Winter Storm” ndr) ho lavorato molto sulla canzone “Oasis” dell’album, perché era la mia “lotta” per trovare la pace dentro di me, e quella è la canzone che rappresenta al meglio tutti i pensieri e la tempesta che c’era attorno a me. Ero davvero felice di cominciare la mia carriera solista, tutto era così nuovo per me, ma era così difficile per me cercare di convincere le persone, da quelle che mi conoscevano già, alle persone della casa discografica, musicisti, la mia nuova crew in tour, era tutto nuovo, e dovevo essere forte per affrontare le persone, tutte queste persone nuove attorno a me e conquistare la loro fiducia. Per cui “Oasis” in questo senso mi ha dato molta pace dentro di me, tranquillità, che era qualcosa di davvero difficile da trovare in quel momento, ma ho trovato il modo di ottenerlo attraverso quella canzone. Posso dire che quella canzone agli inizi è una canzone molto importante per me, come un flusso per la mia mente. Sicuramente ci sono state molte canzoni dopo quella, molte canzoni in cui ho trovato confidenza per la mia voce, per il mio sound, per il mio modo di fare musica, attraverso l’esperienza e con il passare degli anni. Tante canzoni, è una scelta molto difficile dirne altre.

Ho letto che in una recente intervista, tornando sull’argomento Nightwish, che non hai chiuso la porta ad una eventuale reunion. Al di là di quanto probabilmente sarebbe speciale per tantissimi fan, volevo chiederti qualcosa più nello specifico. Secondo te ci sono degli errori che si commettono nella vita che con il tempo possono essere perdonati, oppure ci sono tipi di errori dai quali non ci sarà possibilità alcuna di pace o redenzione?

Ohh… (lunga pausa e risata ndr). Posso dire che nel mio modo di vedere le cose ogni cosa può essere dimenticata. Ho voltato quella pagina tanto tempo fa, dal periodo passato con i Nightwish. Ci sono passata sopra molte volte. Ho una tavola bianca davanti a me, pulita, per cui in quel senso io, ho dimenticato. In quel senso non ho bisogno di tornare a quel tempo, non sento nessun sentimento di negatività. Ma sicuramente parlando di problemi più drastici, niente a che vedere con la mia vita, ma parlando ad esempio di omicidio, o qualcosa del genere, non so, credo che sarebbe qualcosa di molto difficile da dimenticare o perdonare. Ma nella mia vita posso dire di non aver  rimpianti.

Credo che negli ultimi anni, le voci femminili nel metal abbiano avuto un’importanza e una visibilità sempre maggiore. Cosa credi che porti in più una voce femminile in questo mondo a livello di carattere, di carisma. Penso ad Alissa White-Gluz, Sharon Den Adel, Cristina Scabbia…

Sì, io ho sempre sentito la bellezza nel metal. Ho sempre percepito questo. Soprattutto nel mio caso, che sono arrivata da un background completamente diverso, dalla musica classica. Quando ho cominciato con i Nightwish ero una novizia, perché non conoscevo nulla del metal, nemmeno le cose più basilari. Non era un amante del metal, non ascoltavo quella musica. I Metallica era l’unica band che conoscevo, attraverso il “Black Album” che è stato un disco molto importante. E quando sono entrata a far parte di una metal band come cantante, ho vissuto, ho conosciuto mille aspetti, e mi sono innamorata di quello che ho imparato del metal. Questo accade anche con i miei fan che, ad oggi, scoprono musica, scoprono la mia musica, la musica dei Nightwish, amano quello che sentono. È qualcosa che riguarda la musica, le emozioni in generale. Ma quando ho cominciato era diverso, era tutto agli inizi e non c’erano ragazze attorno a me in questo campo, o donne vicino a me quando suonavamo nei festival. Trovavo solo uomini, cantanti, musicisti. Ed ero sempre l’unica ragazza, sempre! (ride ndr). Ma adesso le cose sono molto diverse, ci sono moltissime donne là fuori, e percepisco questa bellissima “sorellanza”, e condividiamo questa compagnia tra di noi. E sentiamo come gestire, come aumentare questa bellezza all’interno del metal, tutto ciò che mettiamo nel nostro lavoro, nel nostro modo di essere, l’energia. La “female power” che vive in noi la incanaliamo nella musica, e molta gente è attratta da questo. E la situazione che c’è ai giorni nostri è bellissima. Non ci sono più quei vecchi stereotipi del classico fan del metal, non ci sono più, se ne sono andati. Anche se ci sono ancora situazioni in cui qualche giornalista, ovviamente che non proviene dal mondo metal, facente parte del mondo dei media mainstream,  mi chiede se bevo il sangue o cose stupide di questo tipo! È stata una vittoria per me trasformare queste situazioni in qualcosa di davvero positivo, perchè amo educare le persone! (ride ndr). È bello far riflettere le persone e farle uscire dalla loro chiusura mentale. Odio questi stereotipi che vogliono categorizzare le cose, e quando le persone hanno una visione limitata e chiusa. Per capire le cose tante volte basta parlare in termini semplici, così come avviene tramite la musica. Tu chiudi gli occhi ed ascolti. Ognuno di noi ascolta qualcosa nella sua maniera personale e può vedere diversamente le cose. Io ascolto la musica in una maniera diversa da come la ascolti tu e viceversa. Tu hai un’opinione su quello che ascolti. Io ho un ‘opinione su quello che ascolto. Possono essere differenti, certamente, e questo è bello!

Sono totalmente d’accordo con quello che hai detto. Volevo chiederti qualcosa sul rapporto con tua figlia, e come è essere mamma e contemporaneamente una cantante famosa. So che ogni tanto ti segue nei tour. Come è gestire tutto questo, anche durante i viaggi e gli spostamenti assieme a lei?

Sono diventata mamma nel 2012, e ora lei ha dieci anni, è incredibile quanto vola il tempo! A quel tempo, era ovvio per me e anche per mio marito, che saremmo diventati una famiglia in tour. Una famiglia di artisti che avrebbe viaggiato e lavorato per il mondo come i gipsy. Ed abbiamo fatto questo per quattro anni con la nostra bambina. Sono davvero fortunata di poter vivere e condividere la mia vita con mio marito, che è presente e mi supporta nella mia carriera professionale, come manager ma anche come appoggio in ogni cosa. E soprattutto come padre. E lei, mia figlia, ha sempre avuto uno di noi due accanto durante i viaggi. La mia crew, i miei musicisti, sono tutti diventati parte della nostra famiglia in tour, è stata in giro con noi per parecchio tempo, tantissimi viaggi, tantissimi posti. Milioni di foto con lei nello studio insieme a me, quando lavoravo con l’orchestra, concerti di Natale, tour, sempre, in ogni momento. Ma quando ha compiuto i quattro anni abbiamo voluto che potesse vivere una vita normale, con gli amici, con la scuola, e stabilità nella sua quotidianità. E da quel momento è arrivato il cambiamento. Il papà è rimasto a casa con lei e io ero quella che lasciava la casa. E questo è stato molto difficile per me, e lo è ancora. Ora non rimango in tour per molto tempo, perché mi manca la mia famiglia, e voglio vedere mia figlia crescere, non voglio perdermi le cose importanti. A volte purtroppo le perdo ma lei capisce quello che faccio. Mi ha visto in concerto tantissime volte e non mi ha mai chiesto perché devo andare via. Lo capisce, capisce perché mamma deve partire. Poi capita che quando sono in Europa, come ad esempio per il prossimo “Christmas Tour” che durerà tre settimane, la mia famiglia verrà e starà con me per cinque giorni durante questo periodo. Vengono sempre quando riescono e quando possono. Quando sono in Sud America ad esempio, ed in Asia, è molto più complicato, e diventa impossibile per loro. Ma la tecnologia ci aiuta a rimanere in contatto, ed è molto importante per me, poter parlare con lei, giocare, fare i compiti insieme. Voglio essere presente il più possibile, anche se in quei momenti non posso essere presente fisicamente. Voglio essere con lei. Ogni giorno.

E magari lei vuole seguire le tue orme? Magari diventare una cantante?

Uhhh (ride ndr!) . Ha cominciato a studiare pianoforte quando aveva quattro anni, e continua tutt’ora, ma non è più la sua passione principale, facendomi pensare ora che non diventerà una pianista. Ora la passione principale è la batteria! Suona, le piace ed è brava. Le viene davvero facile. Sente molto il ritmo e ha un mood davvero rock e me lo dice anche che diventerà così! (ride ndr). Per ora dice così poi vediamo cosa succederà in futuro. Canta anche, ma ora la batteria l’ha davvero stregata in questo momento, sente molta libertà nel suonarla e lo vedo, lo percepisco in lei. Ed è molto bello vederlo. Ora è molto giovane, per cui noi come genitori ovviamente la supportiamo nelle sue passioni, ed è anche molto talentuosa nella recitazione. Ha avuto modo di fare qualche spettacolo e qualche parte principale a scuola. Ricordo uno spettacolo di musical di Shakespeare dove è stata incredibile, aveva la parte principale, ed ero così orgogliosa, ho pianto tutto il tempo (ride ndr). Per cui, vedremo in futuro, la lasciamo crescere e trovare la sua strada, cosa vorrà fare nella vita, perchè il futuro riguarda lei e quello che vorrà fare.

Assolutamente. Anche se credo che vista la tua presenza, rimarrà comunque molto vicina al mondo della musica!

Sì, perché la musica in questa casa c’è 24 ore su 24, 7 giorni su 7! Ogni momento! (ride ndr). Vedi, dico sempre che non è affatto semplice intraprendere una carriera nella musica al giorno d’oggi. Davvero è una carriera molto difficile, una strada molto difficile per chiunque la intraprenda. Quando trovi la tua passione, qualsiasi essa sia, devi lavorare sempre duramente, ed essere sempre onesto con te stesso. È una cosa che cerco di dire sempre a tutti quando me lo chiedono, e che dico ovviamente anche a mia figlia. Trovare quella voce che ti dice di essere sempre onesto con te stesso, impegnarsi, essere unici e trovare la propria strada con sincerità.

Grazie mille per essere stata con noi ,ti chiedo se puoi mandare un messaggio ai lettori di SpazioRock e ai tuoi fan italiani.

Certamente! Ciao a tutti! Per prima voglio ringraziarvi per il supporto e l’amore che mi date sempre, per i bellissimi messaggi che ricevo sempre dall’Italia, mi scaldano davvero il cuore. Sono davvero grata che voi siate qui per me, ed io cercherò sempre di essere qui per voi. E spero davvero tanto di potervi rendere felice con la mia voce, e la mia arte anche nel futuro. E quindi vi dico, siate rock insieme a me davvero presto ancora una volta e per il futuro! Ancora grazie di cuore!

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