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Mass Worship – Portal Tombs

Se per l’omonimo esordio del 2019 i Mass Worship si aggiudicarono un ospite del calibro di Tomas “Tompa” Lindberg, nel nuovo “Portal Tombs” la band di Stoccolma addirittura riesce a triplicare gli invitati di lusso, visti gli interventi di Jonas Renske (Katatonia), Jonas Stålhammar (At The Gates) e Mark “Barney” Greenway (Napalm Death). Una stima da parte altrui senza riserve – suffragata dall’appartenenza al roster della Century Media Records – nei confronti di un gruppo in realtà protagonista di un primo opus sulla lunga distanza che, pur solido e professionale, mostrava un slancio compositivo piuttosto rigido e alieno da grandi faville. Il parterre de rois imbandito per questo secondo LP prometteva risultati superiori rispetto al debutto e, in effetti, qualcosa di meglio si percepisce nel processo di diversificazione della proposta, benché il tutto non basti per poter parlare di svolta vera e propria.

Il death metal abbastanza lineare dello scorso lavoro viene incanalato con relativo dinamismo attraverso pastosi binari hardcore/sludge, capaci di intrappolare una rabbia acida e demolitrice in atmosfere oltremodo irrespirabili, con i Meshuggah che, in tal senso, fungono da impareggiabili numi tutelari. Sorretti da una produzione dal taglio industrial che sembra guardare in direzione dei Cult Of Luna di “Vertikal”, i pezzi affondano nelle profondità degli abissi come colossi di ferro fagocitati dalle sabbie mobili, cercando di districarsi tra tribalismi percussivi (“Specular Void”), accenni di post metal (“Portal Tombs”, “Orcus In Mouth”), ricordi dei vecchi Mastodon (“Reveal In Fear”), riff di classico stampo swedish (“Unholy Mass”, “Deliverance”), momenti di cyber thrash febbrile e chirurgico (“Scorched Earth”). Questioni politiche e sociali, con qualche allusione a tematiche ecologiste, fanno da sfondo testuale a un full-length comunque ostico e dalla grana massiccia che, malgrado i meritori tentativi di variazione, rischia, alla lunga, di spossare anche gli abitudinari del massimalismo sonoro.

Ai Mass Worship non mancano i mezzi né la convinzione per affermarsi quale individualità riconoscibile nel mondo extreme, ma “Portal Tombs” si rivela una prova soltanto discreta, i cui spunti più avvincenti spasimano nel vedersi depotenziati in un songwriting ancora troppo monolitico. Il fatidico terzo album si avvicina.

Tracklist

01. Specular Void
02. Portal Tombs
03. Revel in Fear
04. Orcus Mouth
05. Unholy Mass
06. Dunes of Bone
07. Scorched Earth
08. Empyrean Halls
09. Deliverance

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