NUOVE USCITERECENSIONI

Misery Index – Complete Control

Nonostante la mancanza di capolavori stricto sensu, la produzione discografica dei Misery Index si è sempre mantenuta di buona qualità, eccetto forse la parentesi di “The Killing Gods” (2014), platter in realtà più spiazzante che mediocre, tuttavia non gradito a molti per la sua natura eccessivamente meditabonda. Nel settimo sigillo in studio, il primo per Century Media Records, la band di Baltimore riprende bene o male il discorso vincente dello scorso “Rituals Of Power” (2019), apportando delle leggere e salutari novità a livello stilistico. Mentre da un lato vengono esposti in vetrina i tropi peculiari di un’intera carriera, dall’altro il quartetto non si sottrae dall’inserire quelle variazioni di genere che consentono a “Complete Control” di fregiarsi dell’appellativo di album riuscito. Un equilibrio raggiunto anche grazie al lavoro in cabina di regia di Will Putney (Fit For An Autopsy), la cui attenzione ossessiva ai dettagli ha permesso l’emersione, all’interno di una cornice sonora fragorosa ed esplosiva, di sfumature e raffinatezze, che, dopo un ventennio di attività, non sembravano nelle corde del gruppo. O, almeno, non in maniera così convinta e coesa.

Corroborato da testi di matrice politica e sociale tra il franco e il metaforico, il death esperito dal combo non fa mistero del proprio retaggio grind e hardcore, evidentissimo nelle fucilate secche di “Infiltrators” e “Now Defied!”, con le chitarre che ronzano come sciami di api atterrite e i growl di Mark Kloeppel e Jason Netherton a eruttare sangue e veleno sul microfono. Appaiono però remoti i tempi del caotico debutto a carburante Napalm Death/Terrorizer “Retaliate” (2003), visto che la scrittura delle maggior parte delle canzoni rivela un approccio piuttosto elaborato, benché mai troppo cervellotico.

Certo, frenesia e brutalità restano un diktat che gli statunitensi rispettano a fondo, aggregando a esse vibranti arpioni black/thrash che ne accrescono le facoltà distruttive (“Necessary Suffering”, “Reciprocal Repulsion”). Eppure conquista il gusto per le armonie sottili, le melodie sinuose, gli oscuri accenti atmosferici, dall’intro post metal – con versi di Mark Twain annessi – di “Adminster The Dagger”, al clima cupo di “The Eaters And The Eaten”, da una title track dal taglio epico e quasi scorrevole, alla magniloquenza di “Rites Of Cruelty”, sino al refrain orecchiabile di “Conspiracy Of None”. Composizioni affilate, ma dagli uncini spesso e volentieri rotondi, con Adam Jarvis che dietro le pelli sfodera la solita prestazione da applausi, un perfetto mix di cesello e sostanza capace di compensare qualche momento di stanca intrinseco alle scelte di songwriting.

“Complete Control”, titolo riferito alle forme di potere che manipolano l’uomo, costituisce un incisivo sintagma per descrivere l’identità attuale dei Misery Index, in grado di giostrarsi tra le influenze senza perdere il centro di gravità permanente rappresentato dal metallo della morte. E senza autocompiacimenti di sorta.

Tracklist

01. Administer The Dagger
02. The Eaters And The Eaten
03. Complete Control
04. Necessary Suffering
05. Rites Of Cruelty
06. Conspiracy Of None
07. Infiltrators
08. Reciprocal Repulsion
09. Now Defied!

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