Silent Planet - SUPERBLOOM
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Silent Planet – SUPERBLOOM

In the impact, we become antimatter.

Il 3 novembre 2022, i Silent Planet erano in tour attraversando una tempesta di neve nel bel mezzo del Wyoming quando il loro furgone rovesciò e i membri vennero scagliati fuori dal veicolo. Il frontman Garrett Russell venne ricoverato d’urgenza in ospedale per una frattura alla schiena (fortunatamente guarita), ed è in quel momento che la sua vita, così come quella della band, è cambiata. Un trauma fisico ed emotivo, un’esperienza quasi mortale che ha scatenato una sorta di risveglio spirituale: un superbloom, termine che viene usato per definire un fenomeno insolito, in cui una miriade di fiori selvatici sboccia improvvisamente tutti insieme.

La scrittura dell’album era a metà ed è stata influenzata tantissimo da questo incidente. Ascoltando “SUPERBLOOM” si viene rapiti da una storia avvincente, ispirata a Lost Cove, una città fantasma del North Carolina in cui pare si verifichino tantissimi eventi paranormali. Si tratta di una sorta di concept album, in cui il protagonista scompare dopo un incontro con un extraterrestre, affrontando una trasformazione radicale. Una dimensione allegorica delle esperienze di Russell dopo l’incidente.

A due anni dall’uscita del precedente “Iridescent”, le 12 tracce regalano un’esperienza coinvolgente dal mood sci-fi, in un alternarsi di quelle sonorità metalcore che fanno parte del DNA dei Silent Planet e parti ambient che ci regalano uno sguardo nuovo sul futuro della band. Un omaggio al sound anni ‘90, che ci ricorda alcuni lavori dei Northlane, meravigliosamente accompagnato da un riffing dal sapore djent: basta ascoltare la prima metà dell’album per rendersene conto. “Offworlder”, “Collider” ed “Euphoria” sono dirette e accattivanti, con un’atmosfera seducente e violenta, perfetta per rappresentare il tema di trasformazione di tutto l’album. Per non parlare della violenza spudorata di “Dreamwalker” e della quasi perfezione di “Antimatter”, singolo che mi ha fatto subito intuire l’enorme potenziale di questo quinto album della band.

Tocca poi a “:signal:”, che funge quasi da interludio e ci prepara alla seconda metà dell’album, in cui troviamo brani che ci riportano parzialmente a lavori del passato della band. C’è l’aggressiva “Annunaki”, ricca di urla brutali e riff implacabili, la lenta e crescente “The Overgrowth”, dall’atmosfera quasi cinematografica e con un breakdown inaspettato, e la violentissima “Nexus”, in cui ritroviamo sentori di “Everything Is Sound”, lavoro del 2016.

La strumentale “Reentry” ci introduce la title track “SUPERBLOOM”, perfetta chiusura dell’album. Un brano dal sound shoegaze ed echi alternative rock, con un ritornello che rimane inchiodato in testa e che ascolterei a ripetizione per ore. Cinque minuti di continuo oscillare tra serenità e paranoia, che catturano l’essenza stessa di un superbloom, sia nella sua stranezza imprevista che nella sua bellezza che toglie il fiato.

Cosa dire, quindi, di questo “SUPERBLOOM” dei Silent Planet? È un album che esplora nuove sonorità e ci porta in un viaggio quasi mistico, raccontando una storia e rivelandoci nuovi lati della band. Uno tra i dischi metalcore più solidi e variegati di questo 2023.

Tracklist

01. Lights Off the Lost Coast
02. Offworlder
03. Collider
04. Euphoria
05. Dreamwalker
06. Antimatter
07. :Signal:
08. Annunaki
09. The Overgrowth
10. Nexus
11. Reentry
12. SUPERBLOOM

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