Dopo un’assenza dalla scena durata sei anni, è normale attendersi il tutto esaurito nella maggior parte delle date di un tour tanto acclamato dai fan. Con la pubblicazione di “Volevo Magia” i Verdena tornano a calcare il palcoscenico: grazie ad un album così energico, la premessa sembrerebbe quella di far crollare le location dei concerti. Dopo aver suonato per ben quattro volte nella cornice dell’Estragon di Bologna, il 13 novembre arriva il turno del Gran Teatro Geox di Padova. Così come per quasi tutte le date, anche a Padova la band registra il sold out.

Ad aprire le danze ci sono i Little Pieces of Marmelade, freschi del loro secondo album intitolato “Ologenesi”, pubblicato dopo l’esperienza ad X-Factor nel 2021. La scelta del gruppo spalla è certamente azzeccata, con la band che infiamma l’arena per circa un’ora di concerto. Il duo marchigiano mostra i denti al pubblico presente, che in breve tempo inizia ad occupare l’intera sala, attirati dalla forza sprigionata dalla band composta da Daniele “DD” Ciuffreda (batteria e voce) e Francesco “Frankie” Antinori (chitarre). La folla presente si dimostra ospitale e calorosa nei confronti del duo, il quale mette in scena un’esibizione che mostra tutto il suo potenziale.

Al termine dell’esibizione dei Little Pieces of Marmelade – e dopo un’attesa di circa mezz’ora – le luci si attenuano, mentre la folla inizia ad accendersi nuovamente. I Verdena fanno il loro ingresso e subito propongono tre pezzi provenienti dal loro ultimo album. Con “Pascolare”, “Crystal Ball” e “Dialobik”, la band si presenta al pubblico patavino in forma smagliante. La scelta dei primi brani mette in luce la carica della band che subito avverte la vivacità dei fan presenti, in un primo momento isolati dai Verdena unicamente dal gioco di luci che mette in risalto i protagonisti della serata. Com’è facile immaginare, il pubblico più affezionato intona con la band anche i brani più recenti, i quali compongono in effetti gran parte della scaletta della serata; tuttavia, è con il primo grande classico, “Viba”, che la Geox Arena sembra tremare. Successivamente, dopo la meno nota “Starless”, i Verdena vanno nuovamente a colpo sicuro con “Luna”, ed è di nuovo il delirio. Non è solo il pubblico ad essere incapace di controllarsi, ma è la band stessa che si lascia andare alla forza del brano già dalle prime note suonate da Alberto Ferrari. È evidente che i Verdena amino ancora suonare insieme, lo si capisce dalla loro complicità, dai loro sguardi d’intesa e sorrisi beffardi quando si rendono conto di aver creato nel pubblico un mix di stati d’animo che alternano malinconia ed euforia. È inoltre un pubblico incredibilmente variegato, in cui è possibile trovare persone che probabilmente seguono i Verdena dagli esordi e ventenni che hanno scoperto recentemente la band. Sono Alberto Ferrari e la bassista Roberta Sammarelli ad alternarsi per i (numerosi) ringraziamenti rivolti ai fan. Proprio questi iniziano a mormorare quando ad Alberto viene passata una semiacustica: si intuisce che è arrivato il tempo per “Trovami Un Modo Semplice Per Uscirne”, altro classico della discografia dei Verdena e curato alle tastiere dal neoacquisto dei Verdena, Carlo Maria Toller.

Inizia così una fase più calma e malinconica del live padovano culminata con “Razzi Arpia Inferno e Fiamme” e terminata con “Paladini”, un ulteriore brano vigoroso estratto dall’ultimo album. A far scivolare nuovamente il pubblico tra le braccia della malinconia ci pensa Alberto Ferrari, che dopo aver preso un sorso di birra si dirige verso il pianoforte elettrico per suonare “Scegli me (Un mondo che tu non vuoi)”. A questo punto la band si sposta dietro le quinte per essere nuovamente invocata dal pubblico, al quale viene concesso un bis di sei brani. Dopo “Was?” è il turno di quelli che forse sono i due brani più conosciuti dei Verdena, ovvero “Muori Delay” e l’assai più nota “Valvonauta”, per la quale il pubblico mostra un entusiasmo tale da motivare chiaramente il tutto esaurito per la serata. È in pezzi come “Valvonauta” che si può intuire il ruolo di pilastro di Luca Ferrari alla batteria, che insieme a Roberta Sammarelli, detta il tempo alla band e con le bacchette dà vita a quelle che sembrano delle vere e proprie cannonate. Le sonorità esplosive della band tornano nell’ultimo brano del live nonché title track di “Volevo Magia”, che lascia spazio ai saluti finali della band.

Nonostante un’acustica non superba e un rimbombo a tratti eccessivo, la serata padovana è stata sicuramente una data da ricordare per i fan presenti, i quali hanno provato a chiedere un secondo encore ai Verdena; purtroppo però, le speranze del pubblico sono state stroncate quando le luci del Gran Teatro Geox si sono accese ancora una volta, questa volta per invitare i presenti a lasciare la sala del concerto.

Scaletta:

Pascolare
Crystal Ball
Dialobik
Chaise Longue
Cielo Super Acceso
Paul e Linda
Viba
Starless
Luna
Don Calisto
Certi magazine
Trovami Un Modo Semplice Per Uscirne
Razzi Arpia Inferno e Fiamme
Paladini 
Loniterp
Caños
Puzzle
Scegli me (Un mondo che tu non vuoi)

Bis:

Was?
Muori Delay
Valvonauta
Un Po’ Esageri
Sui ghiacciai
Volevo magia

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