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Hellripper – Warlocks Grim & Withered Hags

Pubblicata durante i primi mesi del 1786, la lirica umoristica di Robert Burns “Address To The Deil” rappresenta un attacco indiretto alla rigidità dottrinale della Chiesa calvinista di allora, deridendone in particolare la visione dell’Inferno e della dannazione eterna. Il diavolo ritratto dallo scrittore massone esula dalle raffigurazioni della teologia del tempo, avvicinandosi a quello del folklore e della superstizione popolare, un ragazzaccio più vicino al Puck shakespeariano di “Sogno Di Una Notte Di Mezza Estate” che al Satana di John Milton, nonostante la citazione dal “Paradiso Perduto” posta dall’autore in apertura. Il titolo del terzo album della one man band Hellripper, “Warlocks Grim & Withered Hags”, riprende uno dei versi di tale poesia, benché poi della satira antipresbiteriana del testo non v’è praticamente traccia nel lotto, eccetto qualche riferimento d’ambiente che il mastermind James McBain ha incastrato tra le molte leggende protagoniste dei brani, spesso legate alle storie della tradizione delle Isole Orcadi.

Un disco molto atteso, questo della creatura del ventisettenne di Aberdeen, vista la bontà di prove come “Coagulating Darkenss” (2017) e “The Affair Of The Poisons” (2020), entrambi genuini exempla di extreme metal convulso e old school, ricco di rimandi agli anni ’80, ma anche attento alla rielaborazione del medesimo materiale effettuata dai Toxic Holocaust e dai Darkthrone di “Dark Throne And Black Flag” (2008) e parzialmente di “Circle The Wagons” (2010). Il terzo lavoro del polistrumentista e singer oggi residente nelle suggestive Highlands scozzesi, malgrado non si allontani dalle coordinate stilistiche già note, vede all’opera una scrittura meno istintiva e febbricitante, tesa a evocare atmosfere di stampo Bathory e NWOBHM capaci di avvolgere, in un clima cupo e nebuloso, le classiche detonazioni blackened speed/thrash presenti a iosa negli scorsi platter.

Una scaletta decisamente policroma, dunque, che inanella pezzi epici e neri in mid-tempo (“The Nuckelavee”, “Warlocks Grim & Withered Hags”, “Mester Stoor Worm”), centrifughe di marca Motörhead, Slayer, Tank e first wave (“Goat Vomit Nightmare”, “The Cursed Carrion Crown” “The Hissing Marshes”), heavy oscuro e maledetto (“I, The Deceiver”, “Poison Womb” (The Curse Of Witch). Il tutto corroborato da una vena melodica travolgente e da una voce che, pur ancora emulativa dell’ultimo Nocturno Culto, riesce a trovare accenti personali superiori rispetto al latrato uniforme del fresco passato. Ornamentali, invece, le vibrazioni folk sparse qui e là, compreso un utilizzo delle cornamuse così ancillare e didascalico da lasciare forti dubbi circa la necessità del loro intervento.

“Warlocks Grim & Withered Hags” costituisce un ulteriore passo avanti nella giovane carriera del solo project Hellripper: un affinamento generale che non stravolge il canone di un sound revivalista oggi alla moda e appannaggio, attraverso diverse declinazioni, dei vari Evil Invaders, Night Demon, Midnight, Vampire. Tra mostri bizzarri, tribù di cannibali e abnormi serpenti marini, la musica di McBain prolifera inarrestabile.

Tracklist

01. The Nuckelavee
02. I, The Deceiver
03. Warlocks Grim & Withered Hags
04. Goat Vomit Nightmare
05. The Cursed Carrion Crown
06. The Hissing Marshes
07. Poison Womb (The Curse of the Witch)
08. Mester Stoor Worm

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