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Dropkick Murphys – This Machine Still Kills Fascists

This Machine Still Kills Fascists” è il nuovo album dei Dropkick Murphys ma è anche, già di primo impatto, una dichiarazione esplicita: la band di Boston, si sa, ha delle visioni molto ben definite e, per questo undicesimo album, le vuole mettere bene in chiaro. Questo perché “This Machine Still Kills Fascists” è un album acustico, il primo nella storia della band, e, ancor più importante, perché in questo disco manca un membro importantissimo del gruppo, il cantante Al Barr, in pausa da tutti i suoi impegni professionali per motivi familiari. Un disco acustico, dunque, ma decisamente non privo della solita carica e grinta dei Dropkick Murphys e il cui concept si basa sulle liriche prese da un grandissimo della musica a stelle e strisce e del rock n roll di prima maniera, Woody Guthrie.

Guthrie è stato un chitarrista e cantautore americano che, in piena seconda guerra mondiale, si esibiva con ben evidente sul corpo della sua chitarra un adesivo con su scritto “This machine kills fascist”, frase che è diventata ormai iconica. Autore della celebre ballata “This Land Is Your Land” e pietra miliare del folk rock di protesta nell’America degli anni ’40 e ‘50, Guthrie è stato di ispirazione per tantissimi musicisti di fama come Bob Dylan, Joe Strummer e niente meno che il boss Bruce Springsteen. Le sue canzoni di protesta sono sempre state di grande ispirazione per la band di Boston, infatti si tratta di una sinergia dalle radici profonde: già con il loro classico “I’m Shipping Up To Boston” i Dropkick si erano basati su parole scritte dal grande Guthrie, mentre nel caso di “This Machine Still Kills Fascists” è stata la figlia del cantautore statunitense a riavvicinarsi alla band proponendo di rielaborare alcuni versi inediti scritti dal padre e di attingere senza problemi dal suo storico archivio.

Nasce così questo nuovo disco dei Dropkick Murphys, 10 tracce per mezz’ora precisa di musica, che, nonostante il discostamento dal sound classico della band, rappresenta comunque una continuazione del loro percorso artistico tramite il collegamento con il cantautore americano. La band ha preso con grande rispetto e delicatezza testi scritti ormai decenni fa, modernizzandoli con un sound si acustico ma comunque energico e d’impatto. Brani come “Ten Times More”, uno dei singoli che hanno preceduto l’uscita del disco, un brano che inneggia efficacemente alla ribellione contro le ingiustizie, o “Two 6’s Upside Down”, la storia di dannazione e redenzione di un giocatore incallito, fanno rivivere le liriche di Woody Guthrie con un suono moderno, contaminato dallo stile sempre riconoscibile della band che non lesina sui propri elementi celtici uniti a linee di chitarra che sfiorano il folk blues tradizionale. In “Talking Jukebox”, uno dei pezzi più riusciti dell’album, il sapore quasi country dello stile acustico adottato dei Dropkick Murphys si sposa con un testo bellissimo, rielaborato magistralmente dalla band senza perdere l’efficacia che Guthrie ha sempre saputo dare alle proprie parole, è un brano da ascoltare e riascoltare per cogliere ogni sfumatura della sua potenza.

Questa dualità percorre tutto il disco e da un grandissimo valore aggiunto a ogni singolo brano, dimostrando che, nonostante le difficoltà recenti, i Dropkick Murphys hanno saputo lavorare su sé stessi e tirare fuori la grinta e la creatività giuste per un prodotto di ascolto piacevole ma mai scontato o ripetitivo.

Tracklist

Two 6’s Upside Down
Talking Jukebox
Ten Times More
Never Git Drunk No More
All You Fonies
The Last One
Cadillac, Cadillac
Waters Are A’risin
Where Trouble Is At
Dig A Hole

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