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Melancholia – Sleep Mode

Ci sono realtà musicali che spesso sfuggono alla classificazione e a quel tipico processo di catalogazione commerciale a cui spesso siamo abituati. Gruppi che fanno dell’originalità e della contaminazione di generi il loro credo, e che aleggiano liberi in un eclettismo fermo e deciso che risulta un perfetto canale per convogliare emozioni sussurrate ed altrettante sensazioni gridate. I Melancholia sono una di queste band, e nel loro breve ma già intenso percorso hanno saputo percorrere una strada poco sicura e convenzionale, ma assolutamente innovativa e personale.

Un percorso che Benedetta Alessi, Fabio Azzarelli e Filippo Petruccioli hanno cominciato da Foligno, per poi passo dopo passo conquistare con passione e sudore, tutti i palchi della penisola portando la loro musica, esprimendo in note un caleidoscopio di emozioni che ha a poco a poco attirato una fan base sempre più allargata e fedele. L’attitudine live è sicuramente un punto fermo della band e viene portata avanti quasi come una religione ed una catartica esperienza di sfogo e purificazione. Un luogo dove rock, elettronica, rap e sonorità dark si incontrano in una dimensione che appartiene solo ai Melancholia, un regno onirico le cui chiavi sono custodite gelosamente. L’EP “Sleep Mode” è un altro tassello di questo mondo così unico, e come da previsione, non mancherà certo di stupire.

Partendo dal singolo “Hypnos”, decisa rappresentazione di una creatura totalmente viva, che poggia su un tappeto di bit cadenzato, per svilupparsi in mille direzioni come un serpente che esce dalla sua cesta. La voce di Alessi si sviluppa tra velocità, toni alti e parti rap per un viaggio su coordinate sonore totalmente uniche ed accattivanti. “In-Cubo” si apre inizialmente timida, anch’essa poggiando su una base elettronica ben definita, salvo poi sviluppare una decisa sezione ritmica e riff di chitarra che donano energia ed aggressività al brano, i cui continui cambi di ritmo spiazzano e travolgono allo stesso modo.

“What’s the Point” è ipnotica e dominata da riff taglienti ed affilati e da una base ritmica moderna ed oscura, ed il rap della cantante riesce a trasportarci in una dimensione parallela. “A Raven Cries” stacca dalle atmosfere decisamente più oscure dei primi brani, risultando eterea e catartica, come una dolce ninna nanna pronta ad avvolgere chi ascolta. Si chiude con “Eraser”, che forse risulta forse il brano più “canonico” e lineare di questo EP, ma allo stesso tempo è sicuramente tra quelli che emoziona di più, in un crescendo di pathos guidato da una performance vocale travolgente. Sezione ritmica impeccabile, sferzate di melodia date dalle chitarre ed una parte rappata perfettamente incastonata tra le strofe.

Cinque brani dal carattere forte per un EP che arricchisce il sound della band di Foligno di numerose altre sfumature sonore e che conferma l’eclettismo e l’originalità di un gruppo che ha pochi punti fermi, se non il loro stesso mondo e il loro modo di fare musica. Tante le influenze che si intrecciano tra le note, da Björk, ai Depeche Mode sino a Poppy, solo per citare i più famosi. Ma il mondo dei Melancholia è unico e difficilmente potrà mai ricordare altro. Alessi è padrona incontrastata delle linee vocali, e guida l’ascoltatore in un saliscendi di emozioni, come farebbe un burattinaio, perfettamente in controllo dei fili che donano movimenti al suo pupazzo. Imprescindibile ed unico valore aggiunto ad una band che porta nel suo essere una contaminazione ed una qualità artistica e di composizione eccelsa.

È paradossale poi come X-Factor, attraverso il quale molti hanno conosciuto la band, sia stato solamente un punto di passaggio, utile ma non fondamentale, importante ma rapido e sfuggente, come quando le immagini di un paesaggio che scorrono davanti al finestrino di un treno. Un passaggio in cui i Melancholia hanno assorbito quello di cui avevano bisogno, in cui hanno seminato il loro credo e mostrato il loro mondo, proseguendo poi  imperterriti la loro strada, come solo chi sa veramente cosa vuole e dove vuole arrivare, sa fare.

Tracklist

01. Hypnos
02. In-Cubo
03. What’s the Point
04. A Raven Cries
05. Eraser

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