Ad Alice Cooper, durante un’intervista di Stereogum, è stato chiesto di esprimersi sulle dichiarazioni dei suoi colleghi, Paul Stanley cantante dei Kiss e Dee Snider cantante dei Twisted Sister, riguardanti l’identità di genere.

Stanley e Snider considerano l’assistenza per l’affermazione di genere ai bambini una “moda triste e pericolosa“. Cooper ha commentato:

Capisco che ci siano casi di transgender ma penso sia una moda passeggera. E temo che molte persone si dichiarino tali solo per questo motivo. Trovo sbagliato parlare a un bambino di sei anni di queste cose. Lui non ne ha idea. Vuole solo giocare e tu lo confondi dicendogli: “Sei un maschietto ma, se tu lo volessi, potresti essere una bambina.” Credo sia una cosa così confusa per un bambino ed è fonte di confusione anche per gli adolescenti.

Per Alice Cooper in giovane età si sta ancora cercando la propria identità:

Stai ancora cercando di capire chi sei, arriva qualcuno e ti dice: “Puoi essere tutto ciò che vuoi. Se lo desideri potresti essere anche un gatto!”

Voglio dire.. se ti identifichi con un albero.. ti rispondo: “Che siamo in un romanzo di Kurt Vonnegut?!” È così assurdo ed è lì che stiamo arrivando, all’assurdità.

Cooper non ritiene il suo ragionamento derivante da una mentalità datata o bigotta ma lo definisce come logico:

Stiamo arrivando al punto del ridicolo. Se qualcuno stava cercando di fare il punto su questa vicenda, l’ha trasformata in una grande commedia. Non conosco una sola persona che sia d’accordo con questa cosa del risveglio. Non conosco proprio nessuno.

Tutti quelli con cui parlo mi dicono: “Non è forse stupido?” E io gli rispondo che rispetto tutte le persone ma non dirò mai a bambino di sette anni di andarsi a mettere un vestitino perché potrebbe essere una femmina. Può rispondermi: “Non sono una bambina. Sono un bambino.”

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