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NUOVE USCITERECENSIONI

Death Cab For Cutie – Asphalt Meadows (Acoustic)

A gennaio i Death Cab For Cutie annunciarono la pubblicazione di una versione acustica del loro lavoro più recente, “Asphalt Meadows”, pubblicato a settembre dello scorso anno. L’ultimo lavoro in studio della band è stato certamente influenzato dalla voglia di innovarsi dei DCFC, i quali sono riusciti a produrre delle idee interessanti nonostante la genesi travagliata. L’ensamble ha dovuto infatti dire addio al chitarrista Chris Walla, un abbandono causato dall’insoddisfazione derivante dagli ultimi progetti. Oltre ciò, la band di Bellingham, Washington, ha dovuto comporre e registrare “Asphalt Meadows” in modalità ibrida a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. 

Nonostante la situazione ostica, i DCFC sono riusciti a lavorare in modo meticoloso, ma di sicuro i due “contrattempi” hanno costretto la band a un notevole cambio di rotta, in particolar modo per ciò concerne il sound di “Asphalt Meadows”. Quest’ultimo, infatti, è caratterizzato da un ruolo più centrale dei sintetizzatori, lasciando lievemente in disparte i suoni più tipici della band. Nonostante questo allontanamento, i testi rimangono piuttosto concentrati sui temi cari ai Death Cab, che in questo album si concentrano sui temi della nostalgia (in “Rand McNally”), ma anche ai problemi con droghe e alcol del frontman Ben Gibbard (in “I’ll Never Give Up on You”). Insieme a “I Don’t Know How I Survive”, i brani citati possono essere presi come esempio per intuire il cambio di stile dei DCFC, che nel complesso sono riusciti a produrre un lavoro interessante, anche se molti fan sono rimasti con un po’ di amaro in bocca per il cambio di stile.

Con la versione acustica del loro decimo album studio, la band dimostra sicuramente la volontà di avventurarsi verso nuovi orizzonti, ma questo particolare esperimento riesce solo a metà. Il problema maggiore è riscontrabile nelle tracce più “noise” di “Asphalt Meadows”, come nella già citata “I Don’t Know How I Survive” o in “Roman Candles”. Per certi versi, il sound che la band ha voluto creare per il suo nuovo lavoro non viene trasposto al meglio nella versione unplugged, che tende ad avere alcuni inciampi in certi brani che risultano leggermente piatti. Nonostante ciò, questo arrangiamento acustico rimane piuttosto godibile, soprattutto in tracce come “Rand McNally” ma soprattutto in “Foxglove Through The Clearcut”; quest’ultima è una canzone in spoken word che parla di una persona che abita vicino all’oceano ma che non ha mai messo un piede nell’acqua. In questo caso, le sensazioni di malinconia e incapacità di adattamento sono espresse al meglio, grazie al sopraffino lavoro congiunto tra l’arpeggio della chitarra e il ruolo degli archi. 

Questa rielaborazione di “Asphalt Meadows” è certamente piacevole nonostante alcuni brani risultino leggermente meno coinvolgenti della versione studio. In ogni caso, la versione unplugged è senza dubbio un’ottima sorpresa per i fan che hanno avuto difficoltà a digerire gli ultimi lavori dei Death Cab For Cutie.

Tracklist

01. I Don’t Know How I Survive (Acoustic)
02. Roman Candles (Acoustic)
03. Asphalt Meadows (Acoustic)
04. Rand McNally (Acoustic)
05. Here to Forever (Acoustic)
06. Foxglove Through The Clearcut (Acoustic)
07. Pepper (Acoustic)
08. I Miss Strangers (Acoustic)
09. Wheat Like Waves (Acoustic)
10. Fragments From the Decade (Acoustic)
11. I’ll Never Give Up On You (Acoustic)
12. The Plan

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