Intervistato dalla stazione radiofonica Planet RockTobias Forge, il mastermind dei Ghost, ha raccontano quanto gli Iron Maiden lo abbiano influenzato come musicista.

“Assolutamente gli Iron Maiden hanno avuto una grande influenza. Sia dal punto di vista musicale che sulla teatralità. Ma anche per quello che concerne l’etica del lavoro e l’enorme mole di impegno che devi mettere nel tuo mestiere è sempre stata fonte di grande ispirazione per me.

Quando ero un bambino me ne stavo seduto con in mano l’album “Live After Death” ed ero assolutamente deciso di diventare un musicista e voler andare in tour.

Sapevo cosa fosse un tour solo attraverso “Live After Death” e vedevo tutte quelle date in cui suonavano ovunque. Mi sedevo lì, usavo il disco come una grande mappa e disegnavo semplicemente dove erano stati, dove avevano suonato e con quale frequenza. Il mio album ha un sacco di informazioni su come fare un tour scritte sulla copertina interna.”

Quando negli anni 90, Bruce Dickinson lasciò i Maiden per dedicarsi al suo progetto solista e Blaze Bayley prese il suo posto, Forge aveva perso interesse nella band in quanto, mancando l’accessibilità musicale odierna, investiva solo nei dischi che più gli piacevano:

“Nel 95 quando è uscito il disco con Blaze, ero preso dal death e dal black metal poi ero così impegnato a seguire quello che era successo nell’85 che non avevo tempo di seguirlo.

Quando Bruce ha fatto il suo ritorno trionfante sono rimasto sbalordito. Devo dire che “Brave New World” è tuttora un disco ben costruito ed è buono dall’inizio alla fine.

Trovo incredibile che dopo più di 20 anni di carriera una band riesca ancora ad aggiungere brani al proprio repertorio. Credo che “Blood Brothers” sia un brano che ancora suonino nella maggior parte dei loro concerti ma di quel disco potrebbero suonarli tutti.

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