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Godsmack – Lighting Up The Sky

I tempi di “Faceless” (2003) sono ormai la lontana proiezione di un miraggio ormai sfocato, eppure i Godsmack perseguono la loro missione, ancora saldamente aggrappati a quella corda che li allaccia da ormai più di venticinque anni alla sconfinata galassia del rock, un vincolo su cui si sono riversate critiche, periodi di secca (e di pochezza di idee) e mutazioni di un sound che sembra aver trovato – in via definitiva con “When Legends Rise” (2018) – la sua oasi felice in un hard rock dallo stampo classico, ma efficace nella sua proposta mirata, semplice, con quel pizzico di ruffianeria che insaporisce e rende ancor più appetibili le tracce, su disco, ma ancor di più se traslate idealmente nei futuri live.

Lighting Up The Sky” non è di certo un album rivoluzionario, questo lo sappiamo noi e lo sa Sully Erna, leader dei quattro del Massachusetts, ma si forgia di un equilibrio interno che lo rende estremamente godibile, nonostante le formule strausate ed un songwriting che appartiene non di certo a tempi modernissimi, vedasi l’opener “You And I”, edificata su un groove strascinato – non esattamente esaltante – ma arricchita a dovere dagli stop & go del frontman ad aprire le strofe e da un intermezzo condito con due goccine di psichedelia.

Riff e ritornelli, questi, seppur spesso molto simili tra loro, sono le colonne portanti su cui si conforma un album con tanto mestiere dentro: dalle reminiscenze alt metal sputate fuori dalla spinta “Surrender”, alle scorribande di hard rock purosangue di “Hell’s Not Dead” e “Soul On Fire”, Sully Erna prende sotto braccio l’axeman Tony Rombola e vola nei refrain, impacchettando minuziosamente tutte potenziali hit da sparare in faccia ai fan durante i concerti.

Immancabili, come di consuetudine, le ballad – “Truth” su tutte – a far prendere una bella boccata d’aria ad un plot infiammato tanto dalle sei corde, quanto dall’ingente carico di riflessioni che tentano di tirare le somme su una carriera che ha intaccato, volente o nolente, l’evoluzione universale del rock: “Best Of Times”, così come la title track, si fanno portavoce di un messaggio d’amore, di riconoscenza, ma anche di autoanalisi, che i Godsmack, forse giunti al loro ultimo tassello discografico, decidono di concederci in dono.

Non prevedevamo miracoli, e forse sarebbe risultato anche una forzatura aspettarseli da una band che ha sempre dato il massimo, ma sfruttando umilmente i propri mezzi: “Lighting Up The Sky” è un buonissimo affresco di hard rock suonato con passione, abile nello stuzzicare, con semplicità, tutti i punti giusti per risultare fruibile e, perchè no, oculatamente mainstream. Ultima testimonianza su disco o meno, gli americani ci sanno ancora fare, quindi perchè smettere proprio ora?

Tracklist

01. You And I
02. Red White And Blue
03. Surrender
04. What About Me
05. Truth
06. Hell’s Not Dead
07. Soul On Fire
08. Let’s Go
09. Best Of Times
10. Growing Old
11. Lighting Up The Sky

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