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NUOVE USCITERECENSIONI

Mortuary Drape – Black Mirror

Quando nei mesi iniziali dello scorso anno i Mortuary Drape tornarono a far sentire la propria voce catacombale con l’EP “Wisdom-Vibration-Repent”, battesimo discografico sulla storica label inglese Peaceville Records, molti serbavano la speranza che un album sulla lunga distanza fosse prossimo al rilascio. Ansie premiate, ora, dalla pubblicazione di “Black Mirror”, sesto lavoro in studio della compagine alessandrina, dopo che l’ultimo e ottimo “Spiritual Independence” (2014) era stato capace di riscattare le perplessità accese da un “Buried In Time” (2004) pregno di un tecnicismo, a tratti, sin troppo cervellotico ed esasperante.

Le pause che separano un platter dal successivo, sovente a causa di una line-up parecchio volubile, ha influito non poco sullo stile del gruppo italiano, spostatosi dal black occult metal delle origini a un’interpretazione trasversale del genere, connessa alle correnti più malefiche della NWOBHM. Una graduale evoluzione verso l’heavy classico che sembra trovare massima estrinsecazione nel full-length attuale, un lavoro intriso, come d’abitudine, da quell’arcana miscela di death, progressive doom, metallo nero e thrash in grado di rendere il quintetto sia una delle migliori realtà della scena oscura nostrana sia, forse, la band del settore dal maggiore appeal oltreconfine.

Grazie a una formazione ormai stabile da quasi un decennio, a eccezione del batterista Manuel Togni, entrato nel 2019, il fondatore e unico membro originario superstite Wildness Perversion (all’anagrafe Walter Maini) ha potuto finalmente assicurare una certa linearità al tutto, supervisionando altresì la produzione del nuovo disco, con Federico Penazzato, ex drummer di Death SS e Secret Sphere, a porgere un cospicuo aiuto in sala d’incisione. Ne viene fuori un platter solido, incentrato sui temi della reincarnazione e delle dimensioni parallele, la cui trama armonica e i numerosi cambi di tempo, aspetti gestiti con indubbio senso cinematografico, rimandano, attraverso una profonda rielaborazione personale, ai Mercyful Fate e ai King Diamond, con i primi risolutamente egemoni rispetto ai secondi anche per ciò che concerne la cura certosina degli arrangiamenti.

Il tiro catchy e le suggestioni gotico/orientali di “The Secret Lost”, la natura granitica di “Ritual Unction”, la lugubre agilità di “Rattle Breath”, il piglio trascinante di “Mistress Of Sorcerer”, il dinamismo dark di “Fading Flowers Spell” e “Nocturnal Uncoven”, declinano in veste esoterico/cimiteriale le complesse partiture degli autori di “Melissa” e “Don’t Break The Oath”, con le texture di basso di Simone Cappato che spesso e volentieri rubano la scena al lavoro tagliente e “tradizionale” delle chitarre. Nel resto del lotto, il processo di proto-annerimento della Bay Area, ricco di coloriture second wave e vibrazioni speed, si srotola, subdolo e animoso, fra assidue decelerazioni di carattere funereo, dando vita a combinazioni varie e imprevedibili, che riguardi i cupi umori teatrali di “Restless Death”, l’ipnotismo serrato di “Drowned In Silence” e “Into The Oblivion”, le decise incursioni ottantiane di “The Unburied”. La cerimonia si conclude con l’atmosferica e semiacustica title track, nella quale le astiose trafitture vocali di un mastermind auto-dispensatosi dai compiti dietro le pelli, digradano in un agonico stato di pre-morte, raggiungendo vertici di inebriante raccapriccio.

Maestosi, spettrali e avidi di saperi occulti, i Mortuary Drape rappresentano degli esemplari unici, degli affiliati al mondo extreme che amano, nel proprio sound, riversare spunti tratti dal glorioso patrimonio metallico europeo. Con “Black Mirror”, i piemontesi celebrano un rito magico, un incantesimo che, in virtù del forte sapore di déjà vu sottinteso all’efficacia dello stesso, detiene la facoltà di condurci al di là dell’ordinario, fra visioni sinistre e ricordi di esistenze passate. Intanto, le streghe continuano a danzare…

Tracklist

01. Restless Death
02. The Secret Lost
03. Ritual Unction
04. Drowned In Silence
05. Into The Oblivion
06. Rattle Breath
07. Nocturnal Coven
08. Mistress Of Sorcerer
09. The Unburied
10. Fading Flowers Spell
11. Black Mirror

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