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NUOVE USCITERECENSIONI

Vitriol – Suffer & Become

Dopo che “To Bathe From The Throat Of Cowardice” (2019), successore sulla lunga distanza dell’EP d’esordio del 2017 “Pain Will Define Their Death”, ci aveva dilaniato la giugulare per far defluire ogni forma di debolezza e vigliaccheria dal nostro corpo corrotto, i Vitriol si erano presi una pausa attiva, condividendo il palco con mostri sacri dell’estremo quali Defeated Sanity, Dying Fetus, Exhumed, Nile e via discorrendo. Il rientro in studio si concretizza, oggi, con il rilascio del secondo album in studio “Suffer & Become”, lavoro capace di tradurre al meglio l’enorme potenziale a disposizione della band, riequilibrando l’eccessivo iato tra i contrasti che impediva al pregevole materiale del predecessore di ottenere l’impatto desiderato. La morsa a tratti caotica che serrava il debutto, dunque, viene allentata da un approccio sonoro meno istintivo, ma ancora più ricco di influenze, attraversato da liriche da cui traspare un relativo ottimismo di fondo, conseguenza catartica di un percorso esistenziale intriso di sofferenza e dolore. Sentimenti ed emozioni rinvenibili nelle urla iraconde del chitarrista e autore dei testi Kyle Ramussen e del bassista Adam Roethlisberger, entrambi protagonisti di una prova maiuscola sotto ogni punto di vista.

Le sostanze messe in campo dalla formazione dell’Oregon, che vede nelle sue fila un clinical drummer del calibro di Matt Kilner, dietro il kit anche di Gorgasm e Nithing, restano bene o male i medesimi del debutto, con la brutalità regale degli Hate Eternal, la frenesia paralizzante dei Cryptopsy e la freddezza necrotica degli Anaal Nathrakh che reggono l’impalcatura del full-length. A tali principi costituivi si aggiungono, ora, massicce suggestioni blackened dai Behemoth pre – “Demigod” e dei Marduk dell’era Mortuus e un congruo comparto melodico, sovraimpressioni che, corroborate da un flusso ciclico di orchestrazioni sintetiche e da una produzione ariosa, molto simile a quella dei recenti Cattle Decapitation, lasciano respirare non poco i brani, decomprimendoli dall’asfissia arcigna del metallo della morte tout court.

E che il focus generale sia diverso, fungendo un po’ da cartina di tornasole per l’intero lotto, emerge chiaro dalla traccia d’apertura “Shame And Its Afterbirth”: le vertigini psichedeliche dell’introduzione, i virtuosismi tecnici, la velocità assassina, l’erculea pesantezza, la superficie sinfonica, il tutto inciso in un solco così profondo da contorcersi sin quasi a dare l’idea della frattura imminente. Eppure, la grande maestria gestionale da parte del gruppo riesce a preservare la razionalità della forma canzone, qui, altrove e ovunque.

Se “The Flowers Of Sadism”, poi, canalizza tech e black in mini-breakdown di stampo cyber deathcore e “Nursing From The Mother Wound” riversa il proprio Erik Rutan interiore nel bacino lugubre del tremolo, “The Isolating Lie Of Learning Another” fonde un groove in stile Morbid Angel del periodo “Domination” a gelide scudisciate industrial. Quest’ultime, in particolare, risultano decisive nello screziare i riff intrisi di BM di “Weaponized Loss” e “He Will Fight Savagely”, mentre l’istrumental bipartita “Survival’s Careening Inertia” si veste di un’opulenza eufonica e piena di riverbero, con macchie di shredding esotico su ampi tappeti di tastiera a suscitare sensazioni di straniamento, prima che l’insieme tracimi in un’esplosione di aggressività livida e carca d’ustioni. “Locked in Thine Frothing Wisdom, “Flood Of Predation” e “I Am Every Enemy”, invece, esibiscono una sregolatezza parossistica che lambisce, senza precipitarvi, gli abissi dei Portal, utilizzando ancora la fiamma nera e qualche accenno slam come globose scialuppe di salvataggio.

Benché il nucleo vitale dei Vitriol resti vincolato all’abituale e crudele bulldozer death, nel nuovo lavoro brilla una flessibilità di scrittura pari a quell’elastica armonia muscolo-articolare che permette a uno scalatore dalle ambizioni suicide di uscire indenne e finalmente consapevole di sé dalla frana di una ciclopica parete rocciosa. “Suffer & Become”, appunto.

Tracklist

01. Shame And Its Afterbirth
02. The Flowers Of Sadism
03. Nursing From The Mother Wound
04. The Isolating Lie Of Learning Another
05. Survival’S Careening Inertia
06. Weaponized Loss
07. Flood Of Predation
08. Locked In Thine Frothing Wisdom
09. I Am Every Enemy
10. He Will Fight Savagely

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