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Sigh – Live: Eastern Forces Of Evil 2022

Ormai trent’anni fa i Sigh esordirono con “Scorn Defeat”, disco leggendario che venne messo in circolazione nel dicembre del 1993 dalla Deathlike Silence Productions del fondatore e chitarrista dei Mayhem Euronymous, invero tragicamente scomparso già qualche mese prima. Oggi le edizioni originali di quel debutto risultano praticamente introvabili, ma i giapponesi sembrano non soffrire l’usura del tempo, anzi, l’ultimo full-length “Shiki”, diffuso nell’agosto del 2022, ne ha confermato l’ottimo stato di salute, suscitando il plauso pressoché unanime di critica e pubblico. Questo “Live: Eastern Forces Of Evil 2022”, che nel titolo richiama il quasi omonimo album dal vivo del 1997, nasce dalla registrazione di un recente live streaming, in cui l’assenza degli spettatori, di solito responsabile di rese fredde e asettiche, paradossalmente circonfonde l’esibizione di un’atmosfera così intima da rasentare il religioso, se non proprio l’esoterico.

Indisciplinati e rigorosi, un po’ come la loro particolare forma di black metal a tinte sperimentali, i nipponici ci regalano una prova da capiscuola, compreso il nuovo chitarrista del gruppo, Nozomu Wakai, qui al suo battesimo di fuoco e in grado di dialogare senza problemi con il mastermind, singer e polistrumentista Mirai Kawashima e la sassofonista e soprano Dr. Mikannibal, in line-up dall’epoca di “Scens From Hell” (2010). Svincolati dall’inevitabile sterilizzazione che caratterizza una stanza di incisione, dunque, il trio può scorrazzare liberamente attraverso quattordici tracce capaci di toccare le varie fasi di una carriera all’insegna del multiforme e del sorprendente, dal gelido metallo nero di estrazione second wave di “Victor Of Dakini”, alla mini rock opera “Mayonaka No Kaii”, dalle orchestrazioni sbilenche di “The Soul Grave” all’industrial orecchiabile e venato di heavy di “Satsui”.

Canzoni quali “Intoitus”, Inked In Blood”, “Me-Devil”, grazie a interpretazioni on stage folli e vertiginose, acquisiscono vita autonoma rispetto alle versioni in studio, al pari di “The Transfiguration Fear”, forse la canzone del lotto meglio performabile su un palco, baciata da un ritornello così orecchiabile da far vergognare gli autori e gli attori dell’Eurovison Song Contest. E chi si aspettasse una cover dai Venom, formazione che da sempre costituisce un punto di riferimento per il combo del Sol Levante, sogghignerà comunque di piacere dal suggere le note di “Evil Dead”, un classico dei primi Death – altro nome amatissimo dagli orientali -, posta lì in chiusura, a suggellare una scaletta traboccante emozioni ed eroici furori.

Pur non digerendo appieno la definizione di band avantgarde, i Sigh restano una delle poche entità musicali in grado di coltivare e generare Arte all’interno di un territorio sonoro estremo, rappresentando alla perfezione una cultura contraddittoria, sospesa tra tradizione atavica e modernità ipertecnologica. “Live: Eastern Forces Of Evil 2022” sorvola, ineffabile e intenso, quella crepa millenaria.

Tracklist

01. Touji No Asa
02. A Victory Of Dakini
03. Purgatorium
04. The Transfiguration Fear
05. Kuroi Kage
06. Shingontachikawa
07. Mayonaka No Kaii
08. Shoujahitsumetsu
09. The Soul Grave
10. Introitus
11. Inked In Blood
12. Me-Devil
13.  Satsui
14.  Evil Dead

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