suffocation hyms for the apocrypha album 2023 700x700
NUOVE USCITERECENSIONI

Suffocation – Hymns From The Apocrypha

Che i Suffocation possano essere di valore superiore, identico o inferiore rispetto a firme leggendarie come Cannibal Corpse, Dying Fetus, Obituary, formazioni tornate in pompa magna nel corso del 2023, rappresenta una valutazione puramente soggettiva, connessa ai gusti e alle inclinazioni di ciascuno. Eppure, apparirebbe arbitrario intavolare un dibattito sulle death metal band di maggiore rilevanza storica escludendoli a priori, visto che il combo di Long Island ha influenzato a fondo sia la codificazione di un sottogenere quale il technical brutal sia la genesi dello slam e del deathcore.

Dei pionieri, dunque, lontani dalle scene dal 2017, anno in cui pubblicarono “… Of The Dark Ligth”, album soltanto discreto che, al pari dei precedenti “Blood Oath” (2009) e “Pinnacle Of Bedlam” (2013), soffriva di un songwriting carico d’incertezze, da un lato teso a rinverdire i fasti dei gloriosi ’90, dall’altra parecchio sensibile alle derive più “catchy” che i medesimi newyorchesi contribuirono a sdoganare. Un calo generale, benché dignitoso, conseguenza anche della scarsa partecipazione emotiva di un Frank Mullen via via allontanatosi mentalmente dal gruppo, sino alla decisione, complici numerose assenze in sede live, di una sua sostituzione definitiva, culminata, nel 2019, con l’ingresso alla voce di Ricky Myers, ex batterista dei Disgorge.

Un misto di ansia e curiosità, dunque, attendeva al varco “Hymns From The Apocrypha”, nono lavoro sulla lunga distanza dei nordamericani e primo in assoluto senza il vecchio frontman, aspetto, quest’ultimo, che va a incidere relativamente sull’effettiva qualità dei pezzi. Il singer californiano, infatti, si destreggia con buona personalità nell’utilizzo di un growling profondissimo e di appetitosi lacerti di inhale e harsh vocals, offrendo una performance estremamente professionale e molto accorta nell’evitare pericolosi tentativi di emulazione, un po’ sulla scia della strategia impiegata da Steve Tucker quando occupò lo scomodo posto di David Vincent nei Morbid Angel per le registrazioni di “Formulas Fatal To The Flesh “(1998).

Le vere incertezze del full-length si riscontrano a livello di scrittura, dal momento che la maggior parte dei brani, di nuovo costruiti su architravi musicali frenetiche e furibonde, grondanti tecnica e codici archetipici, non convince sempre e appieno, con il chitarrista Terrance Hobbs, unico membro originario rimasto, encomiabile nel raschiare il fondo del barile alla ricerca di spunti freschi per aggiornare una formula ormai ultratrentennale. A tal proposito, la scelta del producer Christian Donaldson, ascia e cervello dei Criptopsy new era, di traghettare gli statunitensi verso i lidi stilistici della propria creatura, cucendo loro addosso una forma aperta, che lasciasse filtrare groove e dinamismo attraverso il rugginoso groviglio delle partiture, si rivela un tentativo comunque indovinato, capace di colmare il divario fra estro compositivo e compattezza/resa sonora.

E così, nel mezzo di levigature core di matrice Ingested e affini, suggestioni Nile e moderno raziocino canadese, il quintetto, nel quale spicca la prova dietro le pelli à la Flo Mounier di Eric Morotti,  riesce a sfornare delle tracce contorte e allo stesso tempo lineari, con “Immortal Execration”, “Seraphim Enslavement”, “Embrace The Suffering” e “Delusions Of Mortality” a emergere in virtù di una struttura mutevole, carica di riff punitivi, assoli sinistri, breakdown nauseabondi, dissonanze squillanti e anticristianesimo a frotte. Canoniche e prive di veri guizzi le varie “Hymns From The Apocrypha”, “Perpetual Deception”, “Dim Veil Of Obscurity”, “Descendants”, mentre patetica risulta l’inclusione della vecchia e re-incisa “Ignorant Deprivation”, con Mullen che quasi sembra lottare con sé stesso per non abbandonare il microfono.

Malgrado “Hymns From The Apocrypha” ostenti delle visibili carenze, probabilmente esso costituisce, soprattutto a livello di coesione interna, il miglior disco dei Suffocation dall’epoca di “Souls To Deny” (2004), un’impresa non da poco considerate le opache prove successive. Niente di eclatante, s’intende, ma, perlomeno, un sussulto di vita dal mondo dei morti.

Tracklist

01. Hymns From The Apocrypha
02. Perpetual Deception
03. Dim Veil Of Obscurity
04. Immortal Execration
05. Seraphim Enslavement
06. Descendants
07. Embrace The Suffering
08. Delusions Of Mortality
09. Ignorant Deprivation

Comments are closed.

More in:NUOVE USCITE

0 %